Dopo l’assurda vicenda denunciata, pochi giorni fa, dal parco commerciale “Isole Iblee” a proposito della fattura di 37.510,96 euro inviata dalla Provincia Regionale di Ragusa in favore di Fastweb, per il sistema di videosorveglianza della zona industriale, collaudato nel 2011 e mai entrato in funzione, il presidente del parco commerciale, Giovanni Corallo, denuncia un altro caso di sperpero di denaro pubblico della nostra cara Provincia.
“Proprio qualche giorno fa, con la determina n. 14 del 13 gennaio 2014, – dichiara Corallo – la Provincia regionale di Ragusa ha dirottato sul conto corrente della Banca Santander a Saragozza in Spagna ben 5.500 euro a beneficio dell’associazione Arco Latino con sede a Rambla Catalunya, sempre nella penisola iberica”. L’associazione Arco Latino a nostro parere è una di quelle iniziative estremamente interessanti sulla carta, che poi però di concreto fanno poco o nulla. Arco Latino, rappresenta circa 70 milioni di cittadini, dislocati tra Francia, Spagna, Portogallo e Italia, che abitano e vivono nelle zone insulari e nelle regioni costiere. A leggere le iniziative promosse negli anni dalla suddetta associazione si intuisce che essa lavoro non solo per tutelare le esigenze di questi popoli, ma anche per creare quel ponte, da sempre cercato, tra i Paesi di confine dell’Europa e le nazioni del Mediterraneo.
“Sarebbe interessante – si domanda Corallo – sapere quali vantaggi e ricadute produttive hanno determinato, sul nostro territorio, queste somme e quelle elargite nel corso degli altri anni visto che tale associazione, e parliamo del periodo 2007-2013, in nessuno dei 28 progetti realizzati ha mai coinvolto, almeno così ci risulta, l’area iblea. E pensare che la Provincia regionale di Ragusa è perfino componente del consiglio di amministrazione di Arco Latino. Ma ormai non c’è più quasi niente di cui stupirsi. Restiamo solo rammaricati e amareggiati”.
Ora nessuno sta gridando allo scandalo per qualche migliaio di euro inviato in Catalunya, chissà per quale motivo poi, ma in un periodo di crisi economica quale è quello che stiamo vivendo, in un periodo dove le aziende nostrane sono costrette a sopravvivere nell’attesa di questa fantomatica ripresa, non sarebbe stato meglio investire questi denari in iniziative dirette al territorio?