La seduta del Consiglio Comunale di giovedì 10 era destinata, naturalmente, nel solco della banale normalità di una comune seduta ispettiva, ma è risultata, alla fine, quanto mai densa di contenuti assai importanti e ha offerto spunti, non indifferenti, sull’attuale situazione politica in città.
Già l’inizio dei lavori, anticipato di un’ora sull’orario di cui erano a conoscenza diversi consiglieri e che, ancora alle 10.13 del giorno successivo compare come orario di convocazione sul sito del Comune, la dice lunga sull’approssimazione della macchina organizzativa del Consiglio Comunale.
Per la cronaca, i lavori della seduta sono stati aperti, con inusitata fretta, dal vice Presidente del Consiglio, con la presenza di soli sei o sette consiglieri in aula, mentre nella sala commissioni una delegazione degli indigenti, accompagnata d sindacalisti della CGIL, era a colloquio con l’assessore Brafa.
Dalle comunicazioni dei consiglieri, anche di quelli che, successivamente, si sono portati in aula, dopo la riunione citata, sono emerse diverse importanti e delicate questioni, molte delle quali destinate ad avere strascichi, anche di natura polemica.
Non è assolutamente nelle nostre intenzioni pontificare ed emettere giudizi su quanto accaduto, ma riteniamo di dover fedelmente informare su quanto avvenuto, specchio di situazioni spesso poco chiare e, quasi sempre, improntate alla sterile reciproca polemica, fra amministrazione e opposizioni, che non depone affatto bene per il futuro della città, già in grave e devastante crisi economica, sociale, culturale e, a questo punto è possibile dirlo, anche politica.
Non sono tanto i contenuti sostanziali delle comunicazioni che colpiscono ma alcune importanti dichiarazioni che si ritrovano fra le righe:
Maurizio Tumino ha esplicitamente detto che non vengono rispettate le regole per le risposte che attendono i consiglieri comunali alle loro richieste di precise documentazioni, disattendendo i tempi imposti dalle normative, così è stato per la materia di accertamenti ICI del 2008 e per quella, più recente, delle bollette inevase, su cui l’amministrazione ha speculato politicamente.
Lo Destro ha fatto risaltare non solo il ritardo nella presentazione al Consiglio della relazione semestrale ma, cosa assai più grave, ha fatto rilevare come il dirigente sostituto del Segretario Comunale avesse erroneamente dichiarato, nella sua qualità, che non era obbligo del Sindaco redigere e inoltrare la relazione stessa, in contrasto con precise direttive, inoltrate ai Comuni, da magistrati della Corte dei Conti.
Mario Chiavola ha tirato fuori una questione ancora più delicata, dichiarando in aula che, in conferenza dei capigruppo, il Presidente del Consiglio avrebbe riferito di una ‘lamentela’ del Sindaco per il fatto che diversi consiglieri comunali inviano spesso atti all’Assessorato Regionale agli Enti Locali e alla Corte dei Conti.
Faccenda questa su cui sarebbe opportuno fare piena luce perché è da ritenere impensabile che il Sindaco possa censurare, anche solo verbalmente, l’attività di controllo dei consiglieri, anche alla luce delle acclarate irregolarità già riscontrate in alcune de determine dirigenziali (DD 96, 1171, 1263, 1273, 1360, 1463, 1477, 1491, Dg 357, tutte del 2013).
Giorgio Massari, anche nella sua qualità di ex Sindaco della città, ha chiesto chiarimenti sulla autentica interpretazione da dare alle dichiarazioni dell’Assessore Martorana sulla presunta distrazione di fondi della Legge su Ibla che sarebbero state operate da amministratori del Comune di Ragusa prima del 2004, auspicando, nel contempo, una puntuale relazione che possa fare chiarezza su tutta la vicenda.
C’è da rilevare che sulla questione, assai importante e delicatissima, solo Giorgio Massari ha voluto cercare di sollevare la coltre di anomalo silenzio che circonda la vicenda emersa e che vede destra e sinistra ugualmente coinvolte temporalmente ma, stranamente silenti, vicenda che esige la massima trasparenza, anche dai parte della stessa amministrazione pentastellata che ha perseguito la strada aperta dai consiglieri Maurizio Tumino e Lo Destro ma deve, ora, continuare sull’alveo della legalità e della verità, in onore ai principi di cui fregiano come segno distintivo, i grillini.
Se Morando ha rispolverato la vergognosa questione della pista di pattinaggio, oltraggio della cattiva politica nei confronti di tutta una città, è stato invece Mirabella a informare, con la sua comunicazione, che non ci sono custodi nelle ville comunali, cosa questa che ha del paradossale in un contesto di una società civile.
Il consigliere Ialacqua, del Movimento Città ha sollevato le questioni delle anomalie, da lui stesso, a suo tempo, segnalate per la procedura delle multe per eccesso di velocità rilevato tramite le apparecchiature della Polizia Urbana, chiedendo inoltre quale sia la situazione relativa allo sportello ‘Europa’ del Comune che ritiene, da tempo, inattivo.
Ultima grave questione emersa, anche a seguito degli interventi relativi alla questione indigenti che ha animato il pomeriggio all’interno del Comune, anche per la presenza di un nutrito gruppo di persone in attesa di risposte dal Comune e di un insolito schieramento di personale della Polizia Urbana che presidiava le stanze sensibili del primo piano di Palazzo dell’Aquila, è stata quella che fra gli alimenti distribuiti dal punto spesa solidale, istituito dal Comune, ci sia molta roba scaduta o prossima alla scadenza.
Anche l’unica interrogazione discussa, quella del consigliere Mirabella sui trasferimenti del personale all’intero degli uffici comunali ha dato lo spunto, all’interrogante e ai cofirmatari Lo Destro e Mirabella per dichiarazioni non certo confortanti sulla trasparenza delle procedure adottate dall’amministrazione e per cui sono stati fatti precisi rilievi in ordine alla risposta inoltrata agli interroganti, a firma del Sindaco e del Dirigente il Settore competente.
Tutte questioni che non hanno ricevuto nessun tipo di risposta dal Sindaco, e dagli altri rappresentanti dell’amministrazione presenti in aula, e, anzi, hanno sollevato un insolito e acceso scontro verbale fra il primo cittadino e alcuni consiglieri, arrivato a rendere necessaria la sospensione della seduta, fatti di cui ci occupiamo in altra parte del giornale.