Qualcuno, per spirito puramente polemico, vuole vedere, nel rimpasto al Comune di Ragusa, il riapparire sulla scena della vecchia politica, quella a base di periodici avvicendamenti di assessori, studiati a tavolino e resi obbligatoriamente operativi da esigenze improcrastinabili di maggioranza.
La realtà è molto più semplice, l’ambientalista Conti non aveva il codice genetico dei grillini, era stato cooptato da amici che potremmo definire ‘’grillini acquisiti’’ e, unitamente a questi, è caduto in disgrazia, la quotazione delle loro azioni è crollata di colpo e la dimostrazione che della vecchia politica non c’è nulla sta nella totale mancanza di buone maniere, di garbo istituzionale, che avrebbero imposto ben altra strategia per dare il benservito a Conti.
Si poteva annunciare un azzeramento delle deleghe, ci poteva essere una unanime remissione delle stesse da parte degli assessori, si poteva procedere ad una verifica degli accordi preballottaggio, invece comportamento tipicamente grillino, ma senza consultazione tramite web.
Quasi quasi cominciano a fare simpatia, questi grillini, i ragusani hanno sopportato gli scherzi più atroci, a mò di ‘’Amici miei’’, ci mancano solo gli schiaffi alla stazione, c’erano i debiti e poi sono spariti, c’erano le bollette da pagare e ora non ci sono più, ci doveva essere il rinnovamento e invece abbiamo sempre Ibla Buskers e Ibla Gran Prize, ogni sorta di tassa e di tariffa è stata aumentata, si paga anche per fare attività sportiva, con gli indigenti scherzano ormai da mesi, si gioca a nascondino con i fondi della Legge su Ibla, ma la mossa del Sindaco per il rimpasto ricompensa di ogni assillo subito: sabato si decide che l’assessore non va bene, che se ne deve andare, lunedì, prima che gli uffici chiudano, il decreto di espulsione. Nemmeno Grillo è stato così lesto a far uscire i dissidenti dal Movimento. Se si toglie la domenica di mezzo, sono bastate 24 ore.
Mossa che sarà d’esempio anche per gli altri assessori che avranno compreso chi comanda, chi può determinare i destini, chi può imporre le scelte.
Tutt’attorno, invece, solo buone maniere, solo garbo istituzionale con un silenzio assordante che suscita qualche interrogativo.
Dall’assessore defenestrato nessuna dichiarazione, nessun commento a caldo, ma nemmeno dall’associazione ambientalista di cui è stato, da sempre, uno dei leader, segnale questo che non è rassicurante perché lascia presagire chissà quali reazioni. Ma non ci sono reazioni nemmeno da tutte le componenti della sinistra, da quella estrema a quella del rinnovamento renziano. Come silenti sono stati i Movimenti che, almeno sulla carta, sono alleati dei grillini, Partecipiamo e Città.
Dalle parti delle opposizioni solo Tumino e Lo Destro e Territorio hanno detto la loro, nel solco della opposizione fin qui messa in atto, tutti gli altri, professionisti del comunicato stampa, hanno avuto, forse, le mail bloccate o il garbo istituzionale è diventato religione di stato.
E ora inizia il confronto con il nuovo assessore, grillino ortodosso ma apparentemente atipico, aplomb da aristocratico con credenziali di grande attivismo cosparso di concretezza e tempestività negli interventi, a detta di qualche grillino e di quanti hanno avuto modo di sperimentare queste doti direttamente.
Il nuovo assessore Corallo ha l’aria di colui che accontenterà tutti e saprà elargire la parola giusta a chi non potrà dare massima soddisfazione. Sarà la giunta del bon ton istituzionale, speriamo che la prima sostituzione posa bastare a dare gas per smuovere la città dall’immobilismo in cui è piombata e che per fare questo non ne debbano essere necessarie altre.