Gli amici del PD ibleo non ci lasciano a bocca asciutta; quando, per caso, qualcuno pensa che il silenzio attorno alle vicende dell’organigramma dl partito possa significare, quanto meno, trattative in corso, ecco che ad alimentare la farsa, per come è stata definita dal compagno Zago, ci pensano, insieme, sette segretari di circolo che replicano all’ex segretario provinciale.
Renzianamente parlando, Giovanni Spadaro – Segretario Pd Modica, Armando Cannata – Segretario Pd Scicli, Gianni Lauretta – Segretario circolo “Tumino” Pd Ragusa, Tony Francone – Segretario circolo “Rinascita Democratica” Pd Ragusa, Pino Amato – Segretario circolo Monterosso Almo, Carmelo Ferrara – Segretario circolo Giarratana, Sergio Failla – Segretario circolo Chiaramonte, esordiscono dicendo:
“Zago chi? Altro che farsa. Sono le sue dichiarazioni ad essere surreali”. E continuano, con un tono gradevolmente moderato, ancorchè canzonatorio nei confronti dell’ex onorevole:
‘’Zago chi? Quella inviata, nei giorni scorsi, alla stampa – a firma di Salvatore Zago – sulla vicenda relativa all’assemblea provinciale del 4 luglio scorso, sembra una dichiarazione surreale.
Altro che farsa come dice lui. E a leggerla ci si chiede: questo è lo stesso Zago che gridava “fuori, fuori” all’indirizzo della senatrice Venera Padua e del gruppo di minoranza, allorquando hanno votato il segretario provinciale Denaro?
E’ lo stesso onorevole Zago, segretario e “leader” provinciale Pd fino a tutto il 2013, colui che parla oggi di “farsa” e di “morale” all’indirizzo di alcuni dirigenti provinciali Pd?
Vorremmo – nel merito dei fatti – ricordare a Zago che Giovanni Spadaro, segretario Pd e consigliere comunale di Modica, ci risulta essere stato “convocato” – sì convocato – per una riunione pre-assemblea, al fine di tentare di dirimere una questione che fa ridere (?) non i dirigenti ma gli elettori del Pd, cui parteciparono Mario D’Asta, Salvo Liuzzo, Sergio Failla, Giovanni Denaro, Gaetano Gaglio e Gaetano Farina, segretario di Santa Croce.
Sì, proprio quella riunione in cui (su proposta di Gaglio, ritenuta percorribile da Spadaro) si era trovato un accordo, condiviso da tutti i dirigenti provinciali, approvata dal segretario Giovanni Denaro.
Onestà intellettuale vorrebbe che potesse confermare Denaro stesso quanto stiamo affermando.
I componenti dell’assemblea – i “tanti” a cui fa riferimento Zago – che non si sarebbero (e non si sono) accreditati, risulterebbero nei fatti appena 5 (2 di Modica e 3 di Ragusa) che – tra l’altro – asseriscono di aver detto che se fossero state bastevoli le loro “presenze” per il raggiungimento del quorum avrebbero garantito i “numeri” con la loro presenza.
Per la cronaca, due di Ragusa non si sono accreditati (Prato e Licitra, gli altri non potevano accreditarsi). Ma di certo c’è che Mario D’Asta si è accreditato. Per cui la prossima volta Zago, prima di prendere carta e penna, si informi meglio invece di scrivere inesattezze e bugie.
Quindi, caro il nostro Zago – sempreché parliamo dell’onorevole ex segretario provinciale curva Sud dell’assemblea provinciale del novembre 2013 – la morale la faccia a chi vuole ma non certo alla senatrice Padua. E, se proprio vuole riferirsi a “esempi”, … provi a parlare della modalità di voto del presidente dell’assemblea e del tesoriere… dell’assemblea provinciale del Pd che – per la cronaca – è stata introdotta dalla lettura di una mezza paginetta, in 30 secondi, di Enzo Napoli, a seguito della quale nessuno dei delegati ha capito cosa avesse votato.
O – ancora – perché non chiarisce Zago il motivo per cui nella precedente assemblea svoltasi a Ragusa, a seguito dell’abbandono della sala da parte di delegati delle federazioni di Comiso e Vittoria – ‘ordinata’ dagli stessi dirigenti che ora hanno votato a Comiso – la “minoranza” non ha proceduto all’elezione del presidente, etc.?
Forse … perché non c’era il numero legale, oggi ritenuto, cosa non essenziale…e forse perché ritenuto oltre tutto una operazione politicamente inopportuna per il bene del partito?
E – non poteva – la dichiarazione di Zago – ancora riflettendo su quelle stesse assemblee provinciali – concludere con la “morale” affermando che “qualcuno”, invece di parlare e agire solo sul piano “mediatico”, si attivasse per mediazioni e sintesi risolutive delle opposte posizioni.
Ma stiamo parlando sempre dello stesso Zago? O stiamo parlando di argomenti riferiti a fatti diversi… da quelli accaduti all’assemblea di Comiso – a margine dei quali – Salvo Liuzzo, delegato proprio del circolo di Comiso, ha definito pubblicamente la vicenda in questione “una porcheria”, e successivamente, 3 giorni dopo, sulla stampa, un delitto politico?
Ma forse si parla di fatti diversi … o come abbiamo sospettato all’inizio – di un altro Salvo Zago!