C’era il pubblico dei grandi eventi ieri sera a Chiaramonte Gulfi per il concerto in acustico degli “Io?Drama”,organizzato dal bar Sicilia. La band milanese ha entusiasmato il numerosissimo pubblico presente, riscuotendo un enorme successo. Fabrizio Pollio, voce del gruppo, aveva programmato una tappa da solista ma ieri sera gli “Io?Drama” hanno voluto improvvisare, sempre in acustico, per omaggiare la città natala di uno dei membri del gruppo: il violinista Vito Gatto, infatti, è originario proprio di Chiaramonte. Oltre ai citati Pollio e Gatto, fanno parte del gruppo anche Giuseppe Magnelli (Chitarra) e Momo (Batteria). Nati nel 2004, hanno all’attivo tre album. L’ultimo, “Non resta che perdersi”, sta riscuotendo un incredibile successo: il singolo omonimo, infatti, viene continuamente passato su “Virgin radio” e altre emittenti radiofoniche nazionali. Il concerto ha davvero trascinato il pubblico: innegabile, infatti, la bravura musicale di tutti i membri e il carisma di Pollio. Oltre a brani originali, sono stati eseguiti anche brani di cantautori italiani (ad esempio Battisti), e di gruppi che hanno fatto la storia del rock mondiale, come ad esempio i Pink Floyd. Il tutto, naturalmente, in perfetto stile “Io?Drama”, un misto fra alternative rock e sonorità contaminate. Ma chi sono esattamente gli “Io?Drama”? Che tipo di rapporto hanno con la Sicilia? Poco prima dell’inizio del concerto, abbiamo scambiato quattro chiacchere con Fabrizio Pollio, voce, chitarrista e bassista della band.
Fabrizio, non è la prima volta che tu ti esibisci a Chiaramonte…
“Soltanto io, ho suonato qui quattro volte. Sono praticamente uno di famiglia. Nel ragusano conosco tantissime altre band e la gente ci accoglie sempre in maniera calorosa. Venerdì sera, ad esempio, abbiamo suonato a Sampieri, al Pata – Pata ed è stato un concerto bellissimo”.
Avete altre tappe in Sicilia?
“Domenica saremo a Messina e giorno 18 agosto a Brolo. Queste tappe siciliane fanno parte del “Non resta che perdersi tour 2014. Il tour sta spingendo il nostro singolo in radio. La nostra canzone sta davvero girando tanto”.
Come si può definire il vostro genere musicale?
“Alternative rock, ma non è facile dare una definizione. Il nostro stile è molto contaminato”.
Anche se siete una band milanese, mi sembra che il vostro rapporto con la Sicilia sia particolare…
“La piazza più grande che abbiamo è la Sicilia. Ho anche scritto un pezzo che si chiama “Il sasso e lo stivale”, che è stata ispirata proprio dai nostri tour in Sicilia. A Messina, posso dire di avere una seconda famiglia e lo stesso vale per Chiaramonte. Anche se io non sono di origini siciliane, sento davvero questo legame particolare. Ci hanno sempre accolto in maniera incredibile. “Non resta che perdersi”, il nostro ultimo album, abbiamo iniziato a scriverlo di proposito a Messina. Ringrazio anche la nostra band di supporto, i Demo –Mode, dei ragazzi straordinari che abbiamo conosciuto proprio a Messina. Dentro l’album, abbiamo ringraziato anche la Sicilia”.
Avete già in cantiere il prossimo album?
“La nostra idea è di non aspettare tanti anni per il prossimo album, vorremmo riuscire a tirarlo fuori entro un anno”.