di Rossana Spadaro
Oltre i post, le foto e i video personali: ci sono molte altre cose che è possibile condividere, a partire dalle abitudini che rispettano l’ambiente.
Abbiamo iscritto Setup su varie piattaforme social nate per diffondere e condividere la cultura dell’ecosostenibilità nel mondo. L’idea di un social network tematico potrebbe suonare poco convincente. Ma funziona. A dimostrarlo sono i milioni di utenti che fanno parte di queste comunità virtuali. Per iscriversi è sufficiente un indirizzo email valido e un nome utente. In pochi minuti i nostri account sono pronti: Decorourbano, Q-cumber e il social americano Ozoshare ospitano adesso le pagine personali di Setup. Ma vediamo più nel dettaglio come funzionano e cosa propongono questi social network “green”. Il primo, Decorourbano, è una piattaforma in italiano accessibile sia da pc che da smartphone e tablet tramite l’applicazione gratuita. L’intento principale del sito è quello di utilizzare le segnalazioni provenienti da tutta Italia per cercare di rendere più vivibili le nostre città: occorre scattare una foto del problema da segnalare, che sia una buca in strada o una perdita d’acqua e poi condividerla con gli altri utenti. Se la foto viene scattata da un dispositivo mobile l’app è persino in grado di localizzare il luogo e segnalarlo sulla mappa. In ogni caso, più la foto verrà condivisa e più alte saranno le probabilità che il problema venga risolto. Decorourbano conta oltre tre milioni di iscritti, tra i quali anche una serie di Comuni che hanno accettato di essere parte integrante del sistema. Le pagine dei singoli Comuni sono visibili a tutti gli utenti e riportano il numero delle segnalazioni ricevute e di quelle risolte. Nella home page una cartina dell’Italia mostra quali sono le aree dove si concentrano le diverse segnalazioni, rappresen-tate ognuna da un simbolo specifico: dalla bomboletta spray per indicare atti di vandalismo sui muri, al secchio dei rifiuti per denunciare la presenza di discariche abusive. Nessuna zona particolare viene risparmiata: ad eccezione di Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Molise, i talloncini sono sparsi un po’ dappertutto, Sicilia compresa. Ma niente paura: ogni tanto sulla cartina appaiono anche degli adesivi verdi raffiguranti un pollice in su, a testimoniare l’avvenuta risoluzione del problema. Anche la home page di Q-cumber si apre su una cartina geografica; questa volta si tratta di un planisfero costellato da icone ed etichette colorate. Così come nel caso di Decorourbano, il sito consente agli iscritti di segnalare con appositi simboli eventuali problemi di natura ambientale, aree che necessitano di tutela o eventi e conferenze su temi inerenti all’ecosostenibilità. È possibile anche pubblicare dei documenti o analizzare un’area specifica per valutarne le condizioni ambientali. I Qpost provengono da tutto il mondo e, naturalmente, sono pubblicati in varie lingue. Totalmente diversa ma sicuramente più familiare l’impostazione di Ozoshare: chi utilizza facebook non avrà alcun problema a comprenderne i meccanismi, visto che si tratta in buona sostanza della versione “verde” (in tutti i sensi) del social network più popolare al mondo. Completo di bacheca, post commentabili, un profilo personale e persino un galletto in alto per tenere il conto delle notifiche, Ozoshare permette a singoli o aziende di creare una pagina da arricchire con i propri interessi ambientali e in base alle affinità può essere l’utente stesso a cercare amici virtuali o semplicemente a lasciarsi trovare da chi è sensibile alle stesse tematiche. Sulla bacheca scorrono notizie e link di vario genere: dal riciclo nel campo dell’abbigliamento alle iniziative di celebrità e personaggi sportivi per promuovere il rispetto dell’ambiente, fino ai consigli pratici su come rendere ecosostenibile la propria camera. Nulla a che fare con l’esibizionismo tipico dei social generici, solo una piazza virtuale per contribuire alla diffusione di atteggiamenti rispettosi del pianeta.
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