Quinta edizione del presepe vivente di Chiaramonte Gulfi, aperto al pubblico ufficialmente da ieri pomeriggio. Come da tradizione, il corteo (con Giuseppe, Maria e l’asinello), è partito anche quest’anno da piazza Duomo. Il presepe resterà aperto nelle giornate del 26 e 28 dicembre e 4 e 6 gennaio, dalle ore 18.30 alle 22.00.
Organizzato dall’associazione presepe vivente, con circa 120 figuranti che partecipano attivamente alla realizzazione di un classico della tradizione siciliana, il percorso si svolge nel quartiere degli storici carruggi, fra via Collegio Vecchio e via Nicola Ragusa. Un percorso suggestivo, fatto di antichi dammusi riaperti per l’occasione e rivisitazione di mestieri tipici degli anni ’40 e ’50.
Ed ecco, allora, ricomparire “u falignami”, “l’erbolariu”, “u scarparu”, “u scalpellinu”, “u varbieri”, “u marranzanu sicilianu”, forgiato sul posto da Carmelo Buscema, 45 anni, che a Monterosso Almo ha una bottega ed è veramente un costruttore di marranzano siciliano per musicisti ed uso professionale. In Sicilia, esistono solo due costruttori di marranzano e uno di questi è proprio Carmelo Buscema che, mentre batte il ferro, spiega: “Ogni marranzano è diverso. Io sono un fabbro forgiatore, ma costruisco marranzani da 8 anni. Ho imparato questo mestiere dal mio maestro che abitava a Resuttano, in provincia di Caltanissetta”.Per costruire un marranzano perfettamente funzionante e rifinito, ci vogliono circa 15 ore.
Altro mestiere davvero particolare che si incontra girando il presepe, è il costruttore di tamburi. Andrea Chessari, 35 anni, originario di Ragusa ma chiaramontano d’adozione, espone tantissimi tamburi tutti costruiti con fasce di legno girate in acqua calda e pelle di capretto lavorata nella cenere. Andrea Chessari, spiega: “Questa è la tecnica antica per la costruzione dei tamburelli e io produco strumenti musicali per professionisti. Tutto nasce dalla passione per la musica, in quanto suono i tamburelli, sto imparando a suonare la zampogna e sono uno studioso di cultura musicale popolare”.
Sempre all’interno del percorso, ci si imbatte anche in una esposizione di carretti siciliani decorati e intarsiati a mano (collezione di Sebastiano Molè). Infine, come in ogni presepe che si rispetti, il visitatore termina il suo percorso con la visita alla sacra famiglia. All’interno del presepe sono presenti diversi figuranti che suonano e rallegrano il percorso, oltre ai ragazzi che si radunano in taverna e ad alcune donne che producono pasta fatta a mano all’interno dei dammusi.