Ricorre oggi, 11 gennaio, l’anniversario del terremoto che coinvolse la Sicilia Orientale e in particolare il Val di Noto e che avvenne proprio in questa data nel 1693. Secondo le testimonianze storiche, l’11 gennaio intorno alle 13.30, un terremoto devastante colpì un’area compresa fra l’Isola di Malta e Catania.
Una vera e propria apocalisse si è abbattuta sui nostri territori: 45 centri abitati, secondo gli storici, sarebbero stati distrutti dal sisma, provocando più di 60 mila vittime. Solo la città di Ragusa, ad esempio, pianse 5 mila cittadini . E’ considerato il terremoto più forte avvenuto in tempi storici sul territorio italiano, con una magnitudo pari a 7.4.
Le scosse, secondo quanto riportato dalle fonti dell’epoca, iniziarono il 9 gennaio e coinvolsero tutta la Sicilia. Ma la scossa devastante avvenne proprio l’11 gennaio, quanto l’intero blocco orientale dell’Isola rimase sepolto sotto le macerie. Il terremoto del 1693 rappresenta uno spartiacque nella storia della Sicilia. La ricostruzione, infatti, diede vita al cosiddetto Barocco Siciliano, vero marchio d’identità del territorio.
Anche la città di Chiaramonte venne duramente colpita dal sisma: molti edifici, infatti, furono pesantemente danneggiati e la ricostruzione della cittadina avvenne sull’antico impianto medievale. In ricordo di quel tragico evento si svolgerà oggi, a partire dalle ore 14.30 un pellegrinaggio che dalla Chiesa Madre si muoverà fino a Gulfi e che si concluderà alle 15.30 con una messa solenne che verrà officiata al Santuario.
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