Prima gli animalisti. Poi i netturbini. E adesso i cimiteriali. Non c’è pace per la Giunta Piccitto. Sarà un caso ma, proprio nel giorno dedicato alle sacre ceneri, è iniziata quella che si annuncia una lunga quaresima per l’esecutivo cittadino di Ragusa nel mirino di varie categorie. La protesta più eclatante è stata portata avanti dai lavoratori dei cimiteri che, mercoledì pomeriggio, hanno occupato l’aula consiliare promettendo di non mollare se non sarà fatta chiarezza sulle previsioni del nuovo bando. Già, proprio quel bando che, operativo dall’1 febbraio scorso, era stato oggetto di critiche, più volte, da parte delle opposizioni per una serie di previsioni che rischiavano di non mettere al riparo i lavoratori da brutte sorprese.
Circostanza che puntualmente si è verificata. Infatti, nel passaggio dalla vecchia alla nuova ditta, gli operatori hanno subito una decurtazione oraria da 38 e 33 ore settimanali mentre chi poteva vantare un contratto full time è adesso diventato titolare, suo malgrado, di un part time. Insomma, il trionfo del precariato, dell’incertezza e dell’instabilità. Ancora una volta, critiche roventi all’indirizzo dell’assessore che si occupa della gestione di queste vicende, Antonio Zanotto, ritenuto assolutamente incapace, da parte dei lavoratori, di gestire queste situazioni e men che meno le fasi emergenziali venutesi a determinare. Zanotto, che sta accusando qualche difficoltà al dialogo con i lavoratori dei cimiteri, si è trovato a dovere fronteggiare la stessa problematica anche con gli operatori della ditta Busso che gestisce il servizio di igiene ambientale sul territorio comunale.
Nell’uno e nell’altro caso, il problema è stato determinato dal fatto che l’assessore non avrebbe rispettato una serie di impegni già a partire da incontri previsti che poi, inspiegabilmente, almeno dal punto di vista dei lavoratori, sono stati fatti saltare. Nel mezzo di questo bailamme, si introduce la protesta degli animalisti che hanno espresso, anche con un sit-in di protesta, la loro netta contrarietà a ogni ipotesi di privatizzazione del rifugio sanitario comunale, consegnando una petizione con centinaia di firme al presidente del Consiglio comunale perché, a detta della presidente dell’Aida, l’associazione che gestisce fino a questo momento il canile, il sindaco, seppure siano state inoltrate reiterate richieste, da cento giorni non riceve nessuno di loro. Insomma, la Giunta Piccitto si trova a dovere fare i conti con un marasma di problemi niente affatto semplici. Come ne verrà fuori? Lo vedremo nelle prossime puntate.