Si è svolto ieri sera, in un’affollatissima chiesa Madre, il concerto in onore di Maria SS. di Gulfi del Corpo Bandistico “Vito Cutello” che ha riscosso un grande successo di pubblico. Arrivato ormai alla sua terza edizione, il Corpo Bandistico ha eseguito brani tratti dal repertorio classico, dal repertorio di musica originale per banda e dalla tradizione musicale chiaramontana.
Durante la serata, inoltre, si sono esibite alla chitarra e voce Alessia Cutello e Angela Incremona, mentre il finale è stato affidato al coro di voci bianche composto dai bambini di quattro e cinque anni della scuola materna di Chiaramonte. Direttore dell’ensemble Paolo Scollo, ha presentato la serata Vito D’Angelo. Il concerto inizia con una marcia sinfonica di Semeraro, “Anima gentile”. Subito dopo, il Corpo Bandistico esegue un brano originale per banda scritto dal celebre compositore olandese Jacob De Haan dal titolo Ammerland, dedicato all’omonima regione tedesca: il brano, infatti, è un viaggio musicale attraverso i bucolici paesaggi germanici e cerca di immergere l’ascoltatore in quelle atmosfere. L’autore riprende in questa composizione lo stile corale di Johann Sebastian Bach.
Successivamente, il Corpo Bandistico esegue un celebre brano di musica classica: la sinfonia tratta dal Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini, rappresentato per la prima volta dal compositore di Pesaro nel 1816. Si prosegue con un altro brano originale per banda, sempre scritto da Jacob de Haan: La Storia. “L’intermezzo” è affidato alle già citate Alessia Cutello e Angela Incremona, entrambe studentesse di Ragusa del liceo Scientifico “Enrico Fermi”. Le ragazze, alla chitarra e alla voce, interpretano due brani dal titolo: “Nessuno ti ama come me” e “Io ti adorerò”, entrambi d’ispirazione religiosa. L’interpretazione di Cutello e Incremona funge da spartiacque per il concerto: la seconda parte, infatti, è caratterizzata dall’esecuzione di brani tratti dalla tradizione musicale chiaramontana.
Viene proposto il finale del terzo atto dell’azione sacra a Maria di Gulfi scritta da Giuseppe Corsini, meglio nota come “La Greca”. Questo brano è eseguito ancora oggi (coro e organo) durante il martedì del novenario dedicato alla Madonna di Gulfi. Il corpo bandistico “Vito Cutello” ha proposto, come si diceva, il finale del terzo atto che prevede tre momenti: Andante, Allegro e Ave Maria. Per questo brano, il Corpo Bandistico si è avvalso di alcuni solisti: al tenore Salvatore Terranova, al Baritono Umberto La Perna, al Piccolo in Mib Lucio Lucifora e alla tromba Noemi Scollo. Subito dopo l’esecuzione di questo brano, sicuramente uno dei più apprezzati da parte del pubblico, il Maresciallo della Stazione dei Carabinieri di Chiaramonte Alberto Bruno ha donato alcune pergamene ricordo ai membri del corpo bandistico, in segno di riconoscimento per l’aver suonato per il bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri avvenuta il 9 giugno 2014. In quell’occasione, infatti, il Corpo Bandistico “Vito Cutello” si era esibito presso la sede della Compagnia dei Carabinieri di Vittoria.
Un ringraziamento al Corpo Bandistico è stato fatto anche dal padrone di casa, padre Salvatore Vaccaro e dal sindaco Vito Fornaro che ha dichiarato: “Alle maestranze da qualche anno si è unita la cultura che identifica e caratterizza il territorio. Che ben vengano queste iniziative”. Come si è già accennato, il finale è stato affidato al coro delle voci bianche, composto da bambini di quattro e cinque anni: insieme al Corpo Bandistico, infatti, i bambini hanno cantato il celebre “Inno dell’Incoronazione”, scritto da Gianbattista Nobile.
E non è mancato il fuori programma: al coro dei bimbi, infatti, si sono unite anche le loro mamme che, insieme, hanno “bissato” l’inno e hanno donato una targa ricordo al Corpo Bandistico. Una targa è stata donata anche dal comitato per i festeggiamenti di Maria SS. di Gulfi, in segno di ringraziamento. La serata si chiude con la marcia simbolo di Chiaramonte: la celebre N. 11. La serata di ieri sera era dedicata ai “Trappitari” che, fuori dalla chiesa, hanno offerto a tutti pane “cunzatu” con l’olio.