“Siamo sinceramente stupefatti per l’atteggiamento che l’Amministrazione comunale sta assumendo nei confronti del Ragusa calcio. Se dapprima poteva essere una coincidenza, ora abbiamo due casi che messi assieme formano quasi una prova”. Lo dice il presidente dell’associazione “Ragusa in Movimento”, Mario Chiavola (nella foto)), che torna ad intervenire sulla delicata questione riguardante il futuro del sodalizio calcistico azzurro.
“Quando era accaduto quell’incidente con il presidente Proto – afferma Chiavola – abbiamo voluto concedere il beneficio del dubbio all’Amministrazione comunale. Ci eravamo permessi di dare il benservito a un imprenditore che si era messo a disposizione, che avrebbe cacciato i soldi senza chiedere nulla all’ente locale, solo perché, a detta degli amministratori di palazzo dell’Aquila, non era stato particolarmente educato. Ora, però, apprendiamo che neppure della tanto famigerata sponsorizzazione di cui il Comune si sarebbe dovuto fare tramite c’è traccia. E questo perché, come afferma l’assessore allo Sport Massimo Iannucci, l’ente di palazzo dell’Aquila non può mica favorire una realtà a discapito di altre, ma cerca di aiutare tutte e comunque, nei limiti del possibile. A questo punto, però, direi che la linea di condotta dell’Amministrazione comunale sembra chiara. Anche perché, se non era della sponsorizzazione che si sarebbe dovuto parlare, perché non è stato concesso ancora quell’incontro richiesto da tempo dai dirigenti del Ragusa calcio? I quali non hanno certo bisogno di alcun avvocato difensore ma ci sembra, però, che la Giunta Piccitto stia giocando a carte coperte proprio per favorire, attraverso delle non scelte, altre società. Non vorremmo pensare male anche se spesso facendolo ci si azzecca. E se il Comune volesse invece favorire proprio altre squadre e penalizzare il Ragusa, chissà per quale motivo, abbandonandolo al suo destino? E’ una chiave di lettura troppo ardita? Io spero naturalmente di sbagliarmi. Ma c’è qualcosa di poco chiaro in questo atteggiamento. Quando ormai stiamo per completare la prima decade di luglio e ancora non si muove foglia. Una lentezza esasperante nei rapporti tra istituzione e società di calcio che sembra avere un unico obiettivo. Quello di affossarla”.