Erano 680 su un barcone di legno e sono stati soccorsi da tre unità navali, 370 sono arrivati ieri a Pozzallo. Gli investigatori non appena saliti a bordo della nave individuavano un cittadino tunisino come probabile scafista. Messo alle strette dopo 8 ore di interrogatorio delegato dalla Procura della Repubblica di Ragusa, ha confessato di aver commesso il reato di favoreggiamento per 2.000 dollari. I migranti hanno pagato 2.000 dollari circa cadauno, agli organizzatori quasi 1 milione e mezzo di euro. A finire in manette, Ben Jalel Walid, tunisino di 27 anni. Intorno a mezzogiorno di mercoledì scorso la nave “O. Corsi CP 906”, della Guardia Costiera, riceveva l’ordine dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto di Roma di trasbordare alcune centinaia di migranti viaggianti su imbarcazione clandestina, già soccorsi da altre unità.
Alle ore 15.40 successive, riusciva ad entrare in contatto con le unità di soccorso precedentemente intervenute e nei minuti successivi trasbordava su di essa ben 369 migranti dei 681 tratti in salvo.
A completamento delle operazioni la nave O. Corsi dirigeva verso il Porto di Pozzallo, mentre le altre unità di intervento, nave Chimera della Marina Militare Italiana con 220 migranti a bordo e nave Borbon Agos con 92 migranti, dirigevano rispettivamente su Augusta e su Trapani.
L’approdo nella banchina del Porto di Pozzallo da parte della nave O. Corsi avveniva alle ore 11.00 del 16.7.15 e dei 369 clandestini 269 venivano ospitati all’interno del C.P.S.A. di Pozzallo mentre 100 trasferiti in altre strutture recettive della penisola.
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto lo scafista che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica è stato condotto presso il carcere di Ragusa.