I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Ragusa, insieme agli Ispettori del Lavoro civili e su impulso del direttore rerritoriale del Lavoro, hanno impresso un’ulteriore accelerazione nei controlli anti caporalato in agricoltura. Sono stati scoperti anche in queste ultime tre settimane nuovi casi di lavoro nero in danno di lavoratori italiani e stranieri. Il contrasto al caporalato è attualmente una priorità per i Carabinieri: ancor maggiore per i Carabinieri della Tutela Lavoro. Complessivamente sono state controllate 39 aziende agricole e verificate 114 posizioni lavorative: di questi 58 italiani, 7 bengalesi, 20 rumeni, 16 tunisini, 13 albanesi; scoperti 33 lavoratori in nero di nazionalità italiana (29), rumena (2), albanese (1) e tunisina (1) in quattro diverse aziende;contestate sanzioni amministrative per 145.150 euro.
Nel corso delle operazioni i militari hanno controllato una prima azienda agricola, nell’agro di Vittoria, in cui è stata rilevata la presenza di un lavoratore rumeno ed un albanese in nero su 13 presenti, cui non è stata applicata la sospensione dell’attività imprenditoriale per non compromettere il raccolto; una seconda azienda agricola, nell’agro di Santa Croce Camerina, in cui è emersa la presenza di un lavoratore in nero su 2 presenti, ma anche qui nessuna sospensione; una terza azienda agricola, nell’agro di Scicli, in cui è stato contestato al titolare l’impiego di 2 lavoratori in nero, un italiano ed un albanese, su 3 presenti; una quarta azienda agricola, sempre nell’agro di Vittoria, in cui gli operanti hanno contestato all’imprenditore agricolo l’impiego di 3 lavoratori italiani “in nero” su 3 presenti: anche in questo caso non si è applicata la sospensione dell’attività imprenditoriale al fine di preservare il raccolto.
Questi gli episodi che avrebbero meritato la sospensione dell’attività imprenditoriale per la presenza di un numero superiore al 20% di lavoratori in nero rispetto alla forza lavoro presente, ma non attuata al fine di evitare il possibile deperimento delle colture (Circ. 33/2009 del Ministero del Lavoro). Anche nei prossimi giorni continueranno in controlli sempre più serrati al fine di stanare e colpire il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento del lavoro nero: caporali e imprenditori senza scrupoli possono essere certi che la loro individuazione non è sicura, ma potrebbe essere solo questione di tempo perché i Carabinieri presidiano il territorio.