La comunità dei fedeli, nella sua interezza, ha salutato il nuovo vescovo, mons. Carmelo Cuttitta, che, oggi pomeriggio, dopo l’insediamento in Cattedrale, ha iniziato il suo ministero episcopale a Ragusa. Ha ricevuto il pastorale dal vescovo emerito Paolo Urso all’inizio della messa concelebrata in Cattedrale. Alla cerimonia hanno partecipato numerosi vesdcovi, compreso il cardinale Paolo Romeo, che sarà sostituito tra una settimana da padre Corrado Lorefice, parroco della chiesa di San Pietro a Modica, presente anch’egli a Ragusa. Anche i fedeli palermitani hanno voluto fare sentire il proprio affetto al “loro” vescovo. Erano presenti in almeno cinquecento. Mons. Urso ha presieduto la santa messa soltanto nella fase iniziale. Era stato il vescovo emerito ad uscire dal palazzo vescovile tenendo il pastorale in mano. All’ingresso in Cattedrale è toccato, poi, a don Vito Bentivegna, presidente del capitolo dei canonici, mostrare il crocifisso al vescovo Cuttitta che subito dopo è entrato in Cattedrale anticipato dalla processione (le foto sono di Alessio Mauro, tratte da Facebook).
“Avvertirai l’accoglienza in un contesto di grande generosità. La chiesa ha bisogno della sua perenne Pentecoste. Tanti auguri allora vescovo Carmelo, perché questa chiesa possa avere fuoco nel cuore, parole sulle labbra e profezia nello sguardo”. Queste le parole del vescovo emerito, mons. Paolo Urso. Il diacono ha letto la bolla con la quale il Papa ha nominato monsignor Cuttitta vescovo di Ragusa. Davanti l’altare è avvenuto il passaggio del pastorale.
Il vescovo ha anche dimostrato di avere una certa dimestichezza con le nuove tecnologie. Sul palco, infatti, dopo il messaggio alla cittadinanza, non ha lesinato un selfie con il sindaco Federico Piccitto e con il vescovo emerito Paolo Urso oltre ad alcuni giovani che si sono occupati dell’accoglienza. Un gesto che vale più di mille parole e che lo hanno subito reso familiare a tutti i fedeli.
Questi alcuni dei passaggi salienti del discorso d’insediamento del nuovo presule di Ragusa. “Vengo a voi con semplicità e vi sarò grato se vorrete accettarmi per quello che sono, con pregi e difetti. Non so quello che potremo fare; so soltanto che il Signore ci precede e ci chiama all’operosità. Noi non possiamo indugiare, né fermarci di fronte a problemi anche complessi, né sostare compiaciuti nel già fatto ed acquisito. Perché tra l’altro la vita ci incalza continuamente e ci mette di fronte a situazioni sempre nuove e diverse. Il tempo che il Signore ci dà è dono da spendere bene e voi ne avete la possibilità perché la chiesa di Ragusa (io l’ho appreso in questi due mesi), è ricca di iniziative, è intraprendente, zelante – è una bella Chiesa come mi ha ripetuto più volte il vescovo Paolo – che può contare su di un clero e un laicato formato e competente. Io sono l’ultimo arrivato e chiedo la vostra collaborazione, perché da soli non possiamo andare molto lontano: vi chiedo di camminare insieme, guardandoci in faccia, con amicizia e lealtà, senza frapporre indugi, magari tenendo il passo di chi non ce la fa, o fa più fatica a camminare. Cari fratelli sacerdoti – mi rivolgo soprattutto e prima di tutti a voi – abbiate uno spirito di servizio generoso, la volontà di camminare tutti insieme, respingendo la tentazione dell’isolamento. Voi ne siete capaci e io conto su ciascuno di voi. Mettiamo sempre al vertice delle nostre scelte non il tornaconto personale, ma lo zelo per l’annunzio del Vangelo e l’amore per la nostra Chiesa”.
Poi il nuovo vescovo si è rivolto anche ai rappresentanti delle istituzioni: “Noi abbiamo un percorso da condividere, al di là degli specifici ambiti di competenza, ed è il bene comune della gente. Voi lo ricorderete a me ed io farò altrettanto con voi, se mai dovessimo in qualche maniera dimenticarlo”.
In mattinata, intensa ed emozionante la visita del nuovo vescovo nella Rsa e nella Suap di Ragusa. Era cominciata così la giornata ragusana del nuovo vescovo, come primo segno del suo ministero episcopale, scegliendo queste due strutture per la sua prima visita in città, dopo aver incontrato i detenuti del carcere di Ragusa. Anche il direttore generale, Maurizio Aricò, era particolarmente emozionato, per la presenza del nuovo vescovo, che ha voluto salutare, uno per uno, i pazienti delle due strutture sanitarie.