“Abbiamo consegnato, all’assessore Corallo, un documento, di due pagine, pieno zeppo di sentenze della Corte Costituzionale, della Corte di Giustizia Europea e dei tribunali ordinari, che dimostrano che abbiamo ragione”, così ci dichiarano i lavoratori del servizio idrico, che ci spiegano come tutte queste sentenze siano accomunate da un’unica ratio: l’Ente pubblico, può interpretare in senso più elastico la normativa sull’armonizzazione, privilegiando la salvaguardia dei posti di lavoro. Certo, ciò è possibile solo se esiste una precisa volontà politica, ma, pare, che l’Amministrazione abbia altre priorità, tipo quella di voler estromettere, una volta per tutte, ma sono solo indiscrezioni, la Cooperativa Pegaso dalle gare del Comune. Questo trapela.
Il fatto è che in gioco ci sono 39 posti di lavoro e se esistesse anche un’unica possibilità di salvarli, l’Amministrazione dovrebbe fare tutto il possibile.
Non è sicuramente un nostro interesse difendere questo o quell’imprenditore che, in un modo o nell’altro, sia riuscito a cavalcare il filone delle cooperative sociali per accaparrarsi la stragrande maggioranza degli appalti pubblici. In linea di principio potremmo essere pure d’accordo con la volontà dell’Amministrazione, però, tutto passa in secondo piano, visto che in ballo ci sono 39 posti di lavoro, 39 famiglie che da domani si troverebbero in serie difficoltà economiche. La bravura del politico o il compito della politica è proprio quello di tutelare gli interessi generali e non di perseguire quelli particolari.
Come se la situazione non fosse già complicata di per sé, ad aggravare il quadro generale vi è un’altra indiscrezione, secondo la quale una grossa ditta trentina è seriamente interessata a partecipare alla gara del servizio idrico e fin qua tutto nella norma, sembrerebbe, però, che secondo uno studio della stessa, l’impresa sarebbe in grado di espletare il servizio suddetto con solo 15 unità lavorative, una parte delle quali già in forze al suo organico. Se questa notizia fosse confermata, le conseguenze sarebbero devastanti.
Un’ultima considerazione, ci appare, quanto meno anomala, la caparbietà con cui questa Amministrazione si sta spendendo e si è spesa, nella difesa dei lavoratori del Consorzio universitario, mentre non registriamo la stessa tenacia per i lavoratori di altri servizi. Due pesi e due misure?
Senza voler crocifiggere nessuno, la valenza e la funzione dei lavoratori del Consorzio è un po’ a tutti evidente, inoltre chi ha lavorato e chi sta lavorando al Consorzio lo deve a qualche buona stella, che, in passato, è riuscita a premere i giusti tassi affinché il figlio o la figlia, il consorte o l’amico dell’amico riuscisse ad ottenere l’agognato posto di lavoro. Non sarebbe il caso di usare per tutti lo stesso metro? A questo punto non possiamo che confidare nella buona volontà di Piccitto e della sua Giunta, nella speranza che interrompano l’odiosa prassi che divide i cittadini in cittadini di serie “A” e di serie “B”.
Nel frattempo, nel pomeriggio inizierà il sit-in dei lavoratori del servizio idrico, una manifestazione che si sposterà in Consiglio comunale, dove, garantiscono, insceneranno azioni eclatanti.