Sono tre le lettere anonime agli atti delle indagini sulla morte del meccanico 25enne modicano Giorgio Ereddia (nella foto), schiantatosi in moto lo scorso aprile lungo la via Nazionale in quello che gli inquirenti giudicano essere un incidente autonomo avvenuto poco dopo la mezzanotte. Non dello stesso avviso le tre lettere anonime, il cui contenuto getterebbe ombre sulla dinamica dell’incidente costato la vita al giovane. Il padre Luigi Ereddia è convinto che il figlio abbia perso il controllo della moto per qualche ostacolo non meglio precisato presente sulla strada. Potrebbe trattarsi di un altro mezzo fermo sulla strada oppure proveniente dalla corsia opposta e che ha invaso l’altra corsia? Potrebbe esserci stata una persona che camminava al buio e di cui il giovane non si era accorto? Oppure di un animale, magari un cane o un gatto, sbucato all’improvviso? Non è dato sapere. Dai rilievi a suo tempo effettuati dagli inquirenti non sarebbero emersi elementi utili a stabilire la presenza di un altro veicolo al momento del fatale impatto, né di altri ostacoli. Eppure qualcuno, che preferisce mantenere l’anonimato, sosterrebbe il contrario, avvalorando la tesi sostenuta dai familiari del giovane, che confidano in qualche sviluppo sostanziale delle indagini ancora in corso sulla vicenda, permeata da un fitto riserbo. Nel punto del fatale impatto intanto campeggia la foto della vittima, sempre con fiori freschi accanto. Per non dimenticare (fonte: Corriere di Ragusa).