Me lo immagino cosé, Gino.
Me lo immagino quel tipo di bambino che il sabato balzava già dal letto, si scapicollava verso un negozio di vinili e respirava lA?, per ore, l’odore di quei dischi e la magia di quei posti.
Soldi non ce n’erano, la paghetta era sufficiente ogni tanto, solo ogni tanto, a comprare un disco e quelle volte, quando riusciva dopo settimane a risparmiare faticosamente qualche soldino,ne comprava uno, se ne tornava a casa, si infilava a letto, chiudeva gli occhi… e faceva partire dolcemente il suo vinile.
Pochi gesti per essere felice.
Sessant’anni dopo, quel bambino, adesso, A? un uomo “dagli occhi buoni e dalla parlantina sciolta ” ed A? riconosciuto in città come l’uomo della musica in vinile, grandissimo esperto e fondatore, esattamente 40 anni fa di “Magic Music”, uno dei negozi storici di Ragusa che, ancora oggi, con grande coraggio e sacrificio, resiste ai digital store musicali e in cui pare che il tempo si sia fermato.
Quel bambino si chiama Giorgio Gino Nobile e nella lista di cose da fare prima di compiere 100 anni, si consiglia di trovare quel sacrosanto spazio all’ascolto della sua cultura musicale.
Quello che A? successo domenica sera in uno scenario suggestivo a Vittoria in un ex carcere all’enoteca regionale, A? qualcosa che a parole non renderebbe:” 33 giri di rosso” si chiamava, un evento pensato e dedicato agli amanti dei vinili e anche, dato il luogo, dei vini.
Giorgio Gino Nobile ha raccontato al vasto pubblico presente il suo rapporto con i vinili, l’importanza della musica nella vita di ognuno di noi, e soprattutto ha ricordato il momento in cui, ogni tanto, si ci deve fermare, chiudere gli occhi, sorseggiare un buon vino e consentire a quella meraviglia senza tempo che A? la musica, di emozionarci. E lasciarci incantare.
” Ce lo meritiamo” – dice.
Ascoltare Gino ogni volta A? come la prima volta, ti senti parte ( per poco o per sempre) del suo fortunato mondo e se riesce a travolgerti in un angolo dove la musica e le parole trovano un caldo abbraccio, prova ad andare nel suo rifugio in mezzo al traffico, i clacson impazziti e la gente senza tempo: adagia un suo vinile nel giradischi, lasciati andare.
Ci puoi andare laggià, il problema, poi, sarà tornare alla tua vita.