Il caso ‘refezione scolastica’ esula dal piatto di riso rancido e immangiabile denunciato dai consiglieri del PD, D’Asta e Chiavola, e assume i connotati di una vera e propria indigestione di critiche che l’amministrazione a 5 Stelle A? costretta a sopportare.
Un gran numero di genitori dei piccoli utenti del pasto scolastico hanno raccolto l’invito informale del segretario del Partito Democratico e hanno riempito all’inverosimile la sala giunta di Palazzo dell’Aquila, accolti dal Sindaco in persona e dall’assessore al ramo, Leggio, con l’assessore Stefano Martorana in veste di cerimoniere e moderatore dell’incontro, al quale ha partecipato anche il dirigente, dr. Lumiera.
I genitori, in veritA?, erano arrivati al Comune per assistere ai lavori della seduta del Consiglio Comunale, ma sono stati abilmente prevenuti dai vertici di palazzo che hanno cosé evitato, almeno, la prevedibile bagarre in aula.
Mossa che non A? piaciuta ai consiglieri comunali, alcuni dei quali hanno vivacemente protestato perché volevano cogliere l’occasione per ‘esibirsi’ in aula, ripresi dalle telecamere.
Ma sono stati gli stessi genitori a sbattere in faccia, ai consiglieri, nel corso di un breve ma acceso confronto, il loro totale distacco dalla politica di fronte alla possibilità di parlare direttamente con il Sindaco.
Musi lunghi, solo il segretario Calabrese, che era arrivato con una folta rappresentanza del partito, ha capito l’antifona ed A? rimasto silente spettatore dell’incontro.
Confronto con il primo cittadino dei genitori più accaniti nel difendere l’incolumitA? dei propri figli, Piccitto ha avuto il suo da fare per cercare di dimostrare che ogni azione amministrativa, peraltro portata avanti dagli uffici di competenza, segue procedimenti di legge che sono stati rigidamente osservati.
Il sindaco si è detto fermamente intenzionato a intensificare verifiche e controlli, che devono seguire protocolli previsti dalla legge, ma è stato difficile convincere i presenti che, anche trovando un moscerino nel piatto, o la chiave inglese, come A? capitato negli anni passati, con la stessa ditta appaltatrice del servizio, non A? prevista, purtroppo, una risoluzione sic et simpliciter del rapporto, dopo l’assegnazione del servizio.
Occorre produrre delle prove dei rilievi e servono circa 8 giorni per arrivare a poter inoltrare apposita censura sull’osservanza del capitolato.
Ma qualcuno faceva notare che sarebbe nelle prerogative del primo cittadino, anche in qualitA? di massima autorità sanitaria, per quanto verificato, adottare una ordinanza urgente e contingibile, prevista dal diritto amministrativo italiano, nota anche come ordinanza di necessità e urgenza, ossia un provvedimento amministrativo che può imporre la risoluzione del contratto in casi di particolare gravità, che possono prevedere, anche, deroghe all’ordinamento giuridico vigente.
I genitori sono stati un fiume in piena, il caso del riso rancido A? passato in secondo piano: ritardo nell’arrivo dei pasti, mezzi di trasporto del tutto inadeguati, forse anche in numero minore di quello previsto per permettere una veloce distribuzione in tutte le scuole, porzioni anche minime, cibi cotti male, senza parlare delle misure assolutamente inadeguate per i pasti riservati ai bambini celiaci.
Tutti rilievi di una certa gravità che hanno messo in grave difficoltA? gli amministratori, se non sotto l’aspetto degli adempimenti amministrativi, di certo sotto l’aspetto dell’immagine, perché incalzati in maniera veemente dalla disillusa schiettezza di un nugolo di genitori intenzionati a tutelare, senza riserve, i diritti essenziali dei propri figli.
Il clima si è arroventato per l’inopportuno scontro verbale fra il consigliere Lo Destro che ha dichiarato, all’indirizzo della collega 5 Stelle Federico, ‘sappiamo perché avete concesso la proroga’, facendo intendere procedimenti non trasparenti, cosa che ha scatenato la furibonda reazione della grillina e la veemente protesta del sindaco che esortato il Lo Destro a presentare denuncia alle autorità preposte, un quadretto non certo esaltante, provocato dai soliti consiglieri che altre volte si sono beccati in aula, poco dignitoso al cospetto dei tanti genitori che non hanno mancato di commentare pesantemente l’accaduto.
Via crucis di contumelie che ha avuto un seguito nella successiva seduta ispettiva del Consiglio comunale, dove quasi tutti i consiglieri hanno avuto argomento per lanciare le solite invettive contro l’amministrazione.
Tumino, Iacono, D’asta, Migliore, Mirabella, Lo Destro, hanno esternato le loro forti riserve sull’operato della ditta e sui procedimenti degli uffici, ritenuti tardivi e non efficaci, aggrovigliati fra proroghe, appalti temporanei e appalti biennali, tutte procedure che si sarebbero dovute organizzare per tempo, e non ad anno scolastico iniziato.
Del tutto particolare, in controtendenza con la linea degli amministratori e fortemente critico nei confronti degli uffici, l’intervento della consigliera Federico che ha destato numerose perplessitA?, un intervento che A? apparso come un attacco di una grillina all’amministrazione grillina: la vicepresidente del consiglio ha parlato di una ditta che se ne dovrebbe andare, sprovveduta, incomprensibile la sua presenza ancora in comune; per la Federico il servizio deve essere immediatamente sospeso, ha rivolto un appello ai NAS e all’ASP, alle autorità competenti, per intervenire con sollecitudine e fare dei controlli, che invero dovevano essere fatti dal Comune, ha ammesso che i secondi sono arrivati prima dei primi piatti, ammettendo di fatto e acclarando
le proteste dei genitori.
Per la Federico, nella sua qualitA? di mamma, i bambini sarebbero sottoposti a un giornaliero pericolo di vita.
Rilevante anche l’intervento del consigliere Chiavola che ha stigmatizzato l’intervento del consigliere Lo Destro durante l’incontro con i genitori, ribandendo la massima fiducia nei dirigenti del Comune e definendolo un show.
Lo stesso ha anche rilevato come, in una intervista televisiva, il titolare dell’azienda incriminata ha sostanzialmente ammesso che il caso del riso rancido è stato causato da una errata manipolazione del cibo.
In chiusura di seduta l’intervento del consigliere La Terra che ha fornito sue opinioni, alquanto discutibili, sulle caratteristiche di qualitA? del cibo fornito per i pasti e ha sollecitato drastici provvedimenti per la ditta, da adottare in tempi più celeri di quelli prospettati dal dirigente, per una auspicabile e, al tempo stesso, inevitabile risoluzione del contratto, una sostanziale ammissione del fallimento dell’amministrazione per il servizio in questione.