Lo sapevate che Sonia “non la fermi” ha una famiglia stupenda e che è una brava madre, atteso che ha due figli educatissimi oltre che straordinariamente studiosi e molto intelligenti? E lo sapevate che Maurizio Tumino è padre affettuoso e premuroso con due figli stupendi, educatissimi, sportivi e carichi di entusiasmo? E di Giorgio Massari, lo sapevate del suo grande impegno di volontario e della sua famiglia straordinaria?
E così potremmo dire di tutti.
Parliamo di tre soggetti politici che abbiamo citato di meno, in questi giorni e che per par condicio, abbiamo voluto citare oggi. Ma è evidente che le medesime considerazioni avremmo potuto fare di ognuno dei candidati.
Persone, famiglie, figli, educazione, rispetto.
Prima della politica, prima delle idee della politica, che portano alla divisione, portano da una parte o da un’altra parte, da qui il senso della parola “partito”, essere di parte, prima di tutto questo esiste, deve esistere il rispetto per le persone che hanno messo il loro nome in gioco, il rispetto per le famiglie che sono dietro di loro, il rispetto per i loro figli che non possono leggere su internet il nome del loro genitore sbeffeggiato e denigrato.
Viviamo alcuni momenti ritenendo erroneamente che la durata degli stessi si prolungherà all’infinito. E non ci rendiamo conto invece che sono solo momenti, frazioni infinitesimali di una spazio temporale destinato comunque a divenire, a passare. E mentre tutto passa, cambia, cresce, progredisce, immutati dovrebbero restare alcuni valori, che vanno dunque custoditi e tramandati alle generazioni future.
La diversità di vedute non può identificarsi con la mancanza di rispetto delle persone.
Pensarla diversamente non deve necessariamente presupporre l’offesa gratuita, l’attacco alla persona, come spesso avviene.
Il nostro 25 aprile è oggi la difesa della democrazia. E la democrazia si fonda sul rispetto.
Ci può essere democrazia se insulti chi non la pensa come te? Non trovi che l’insulto, l’offesa possano menomare il dialogo democratico? Non ritieni che le calunnie possano essere più devastanti delle armi dei tedeschi e dei fascisti, ed uccidere la democrazia stessa?
Rivolgo queste domande retoriche a tutti i “leoni da tastiera”, agli operatori della politica e dell’informazione, a me stesso, alla mia redazione.
Questa è la riflessione da fare per questo nostro 25 aprile. La nazione, la patria, si fonda sulla democrazia. Per questa, uomini valorosi hanno combattuto, e sono morti, per questa vale ancora oggi fermarsi, e pensare, e riflettere che nulla è venuto dal nulla, e che le cose vanno costruite, e che per costruire qualcosa ci vuole il contributo di tutti.
La democrazia si fonda sulla libertà e la libertà è il rispetto.