Il soppresso Tribunale di Modica continua ad alimentare il dibattito fra i politici e spesso li fa entrare in rotta di collisione per il contenuto dei comunicati,
Ma sappiamo che mai, per questioni di questo genere, si può capire chi ha ragione e chi ha torto.
Noi, nel nostro piccolo, ci limitiamo a riportare le note diramate.
L’on.le Nello Dipasquale ha diramato un comunicato per mettere in risalto il disinteresse di Lega e Movimento 5 Stelle per il Tribunale di Modica che si vorrebbe fa risorgere.
“Bocciato a Palazzo Madama l’emendamento presentato dal sen. Davide Faraone al primo decreto milleproroghe del Governo giallo-verde (il n. 91 del 25 luglio 2018) con il quale il senatore siciliano tentava di mantenere in vita il Tribunale di Modica e quello di Nicosia.
Ne dà notizia il parlamentare regionale del Partito Democratico, on. Nello Dipasquale, segretario alla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.
“Ho appreso la notizia direttamente dal sen. Faraone e devo dire di essere piuttosto amareggiato – commenta Dipasquale – perché, a quanto pare, il comportamento della Lega e del Movimento 5 Stelle sul piano nazionale non corrisponde alle promesse fatte sul territorio ibleo da parte dei loro parlamentari.
L’emendamento del sen. Faraone puntava a ripristinare la funzionalità dei due tribunali, quello di Modica e di Nicosia, prorogandone la vita fino all’1° gennaio 2022. Ma Lega e M5S hanno scelto di bocciarlo”.
“Il tribunale di Modica rimane in vita per ora grazie all’iniziativa parlamentare del sottoscritto all’ARS con un emendamento alla Finanziaria che destina somme a quella struttura – conclude il parlamentare ibleo – e prendo atto che nonostante i proclami e i comunicati dei grillini che siedono al Parlamento nazionale, in verità questa maggioranza si sta disinteressando della questione”.
A stretto giro, replicano alla nota dell’on.le Dipasquale, con un comunicato congiunto, l’ on. Marialucia Lorefice, presidente Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, il sen. Pino Pisani, Segretario Consiglio di Presidenza del Senato della Repubblica, e il sen. Fabrizio Trentacoste, membro della IX Commissione permanente Agricoltura. Questa la nota:
TRIBUNALI E EMENDAMENTO FARAONE, ON.LI LOREFICE-PISANI-TRENTACOSTE: “RIFORMA GIUDIZIARIA NEL CONTRATTO DI GOVERNO. FACCIAMO CHIAREZZA SULL’EMENDAMENTO FARAONE”
«Quanto diffuso stamani, a mezzo stampa, in merito alla bocciatura, in Senato, dell’emendamento a prima firma del Sen. Faraone, inserito nel decreto Milleproroghe, riguardante i tribunali di Nicosia e Modica, è assolutamente strumentale e irrispettoso dell’intelligenza altrui»
lo sottolineano la presidente della Commissione Affari Sociali, On. Marialucia Lorefice, il Sen. Pino Pisani, Segretario del Consiglio di Presidenza del Senato e il Sen. Fabrizio Trentacoste, membro della IX Commissione permanente Agricoltura.
«Innanzitutto, va rilevato che tale emendamento è stato ritirato dagli stessi proponenti, durante la discussione in Aula e che la Commissione Bilancio ha espresso parere contrario, ai sensi dell’art.81 della Costituzione, basta verificare sul sito istituzionale del Senato e sul resoconto stenografico della seduta di venerdì 3 agosto.
Vanno segnalati gli errori formali e sostanziali – chiosano i parlamentari del M5S – contenuti nell’emendamento presentato, poiché nello stesso si chiede che all’art. 2, dopo il comma 3, si aggiunga il comma 3-bis che prevede quanto segue “La proroga di cui al comma 3, si applica anche alle sezioni distaccate di Nicosia e Modica”.
Questo dimostra chiaramente che – proseguono i dep. M5S Lorefice, Pisani e Trentacoste – chi ha presentato l’emendamento non è a conoscenza del problema, visto che sia Modica che Nicosia non sono sezioni distaccate di altri tribunali, ma tribunali a sé stanti, già soppressi da anni, a causa della riforma giudiziaria dell’allora ministro Cancellieri, durante il governo Monti.
Se lo scopo della riforma era quello di garantire un miglior funzionamento della macchina giudiziaria, si è giunti ad un risultato, in alcuni casi, diametralmente opposto: un inutile sperpero di risorse finanziarie, che non ha portato a nessun risparmio e neppure a uno snellimento dell’apparato burocratico.
A questo punto, necessita fare un piccolo passo indietro per chiarire le vere responsabilità, non certo nostre, ma di chi ha voluto la riforma della geografia giudiziaria (il Governo Monti, appunto), provocando la soppressione di 31 tribunali, 220 sedi distaccate di tribunale, 31 procure e 667 procure di giudici di pace.
Ma, la responsabilità è anche di chi non ha mai mosso un dito per la riapertura di questi, nonostante le molteplici sollecitazioni, come dimostrano numerosi atti parlamentari.
Praticamente, coloro che durante la scorsa Legislatura non hanno fatto nulla in merito sono gli stessi che adesso vogliono risposte immediate da noi. Viene da chiedersi dove siano stati in questi anni.
Concludendo, chiedere con emendamento la riapertura di sedi distaccate, quando si parla di Modica e Nicosia, è stato un errore di per sé. Chiedere di prendere in considerazione solo due casi a fronte dei numeri evidenziati poco sopra è un modus operandi che non ci rappresenta, visto che scopo del nostro Governo è tutelare gli interessi di tutti.
Come più volte sostenuto, verrà avviata una riforma dell’intera geografia giudiziaria, già prevista dal Contratto di Governo con la Lega, che permetterà di affrontare la questione con competenza, imparzialità e serietà, superando le criticità generate da provvedimenti dei quali non abbiamo alcuna responsabilità.
I proclami acchiappa-consensi e le politiche di parte non ci interessano, ci interessa fare bene, per il bene di tutti. Nessuno di noi ha mai fatto promesse che non poteva mantenere, abbiamo cercato di fare chiarezza, andando in fondo al problema e verificando se esistessero ancora margini per rimediare».