Dobbiamo ammettere che non abbiamo mai condiviso ciecamente le politiche dell’ex Sindaco Piccitto relative al Castello di Donnafugata.
Abbiamo sempre considerato la dimora di campagna del Barone Arezzo una sorta di bene secondario del turismo cittadino, che viene dopo il mare, il contesto UNESCO, il patrimonio artistico-architettonico, il patrimonio naturalistico-ambientale, il patrimonio enogastronomico, priva, com’è, di particolari opere d’arte, di arredi di pregio, in grado di offrire solo segni dell’opulenza che regnava, due secoli prima, nel maniero.
Con i suoi giardini alla francese e i divertissement che sono disseminati all’interno del parco, non è altro che un datato luna park, buono per attirare visitatori senza particolari esigenze culturali, amanti del bello di epoche passate, nostalgici di un tempo che fu.
Si deve alla caparbietà di Federico Piccitto e alla sua ferma convinzione di riuscire a fare del Castello il punto di riferimento del turismo locale, il possedere un attrattore turistico che è in grado di macinare presenze e produrre introiti non indifferenti.
La scelta di acquistare una collezione di abiti d’epoca e valorizzarla all’interno del Castello, con l’allestimento di un Museo dedicato, i cui lavori sono in fase di ultimazione, ha definito un percorso di strategia turistica-culturale di estremo interesse.
Il lavoro del sindaco Piccitto non è stato inficiato da criticità, derivanti in buona parte da limitazioni di bilancio, che, se risolte, potrebbero accrescere, di molto, le potenzialità del Castello e di tutto il sito.
Sin dai tempi del primo restauro, da quando la proprietà passò in mano pubblica, ci sono da restaurare e aprire al pubblico circa un centinaio di stanze e locali vari, ancorché spogliati, nel tempo, di arredi e suppellettili, c’è da salvare il grande parco, praticamente lasciato in abbandono, c’è da rendere fruibile, almeno agli studiosi, la ricca biblioteca.
Una grande eredità, sospesa tra beni culturali e turismo, che sarà ulteriormente valorizzata dall’apertura del Museo, che passa all’amministrazione Cassì con tutto il corredo di opere da completare, di flussi di visitatori e di grandi potenzialità inespresse.
Nella settimana del ferragosto, appena passata, si è anche avuta la visita, in forma strettamente privata, del Presidente della Regione Musumeci che ha mostrato di apprezzare il Castello e le sue attrazioni.
I nuovi amministratori stanno apprezzando un interesse costante del pubblico che, nel mese di agosto, ha fatto registrare la presenza, fino al giorno 22, di ben 14.000 visitatori, con una crescita, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 10%.
I dati sono stati forniti dalla responsabile del personale in servizio presso l’antico maniero di proprietà comunale, Daniela Sgarioto. Nell’ultimo giorno di rilevazione, il 22 agosto, registrati 1.811 ingressi.
E’ stato il consulente del sindaco Cassì, per turismo e spettacolo, Ciccio Barone, a evidenziare, per primo, su facebook, il grande flusso di pubblico nella mattinata, appunto, del giorno 22, una foto che mostra una fila di turisti in attesa di varcare la soglia del maniero, per un post con il quale Barone ha sentito l’esigenza di ringraziare il personale dipendente del Comune che, anche nel pieno della stagione estiva, garantisce l’efficienza della macchina che fa funzionare questa attrazione.
Per buona parte, è un turismo che produce benefici effetti economici solo per il Castello e per i pochi servizi di ristorazione del posto, ma un ottimo propedeutico per strategie mirate a coordinare politiche di marketing per il territorio, finora ignorate per la crescita e lo sviluppo.
Il sindaco Cassì, che detiene la delega alla cultura e ai beni culturali e, quindi, è direttamente investito delle problematiche del Castello, considera lo stesso un bene monumentale prezioso che, assieme alle strutture museali presenti in città ed al ricco patrimonio d’arte barocca, svolge un importante ruolo di attrattore per il mercato turistico, anche internazionale.
Molto confortanti le prime dichiarazioni ufficiali del primo cittadino sul Castello: “E’ chiaro che dobbiamo continuare a lavorare per mantenere in perfetto stato i nostri giacimenti culturali e promuovere anche nuove iniziative, come mostre, eventi e spettacoli di un certo rilievo, che suscitino l’interesse per il nostro territorio dei grandi flussi turistici”.
Lunedì 27 agosto, intanto, si apre la manifestazione “Notti al Castello” che, fino al 9 settembre, dalle ore 21 all’una vedrà una serie di intrattenenti culturali.
Nelle giornate indicate, l’evento “Notti al Castello”, una proposta, la cui formula era stata già positivamente sperimentata dall’operatore culturale Amedeo Fusco, che ha suggerito al Comune di organizzare a Donnafugata diversi spettacoli serali.
Verranno proposti concerti di musica classica e folk, spettacoli teatrali, di danza e dei cantastorie.
Previsto un ticket d’ingresso di 6 euro.