Una nota congiunta di Federalberghi e Confcommercio per esprimere dissenso rispetto ai contenuti del piano di utilizzo della tassa di soggiorno predisposto dall’amministrazione comunale di Ragusa.
Federalberghi, unitamente a Confcommercio provinciale, e alla sezione cittadina dell’Ascom di Ragusa, esprime il proprio dissenso rispetto ai contenuti del piano di utilizzo della tassa di soggiorno per come è stata predisposto dall’amministrazione comunale a palazzo dell’Aquila.
“Non comprendiamo neppure come mai – sottolineano il presidente di Federalberghi, Rosario Dibennardo, il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, e il presidente sezionale Danilo Tomasi – l’assessore comunale al Bilancio, Raimonda Salamone, avrebbe dichiarato in commissione che, sulla questione, non c’era bisogno di prendere atto delle ragioni dell’osservatorio permanente sulla tassa di soggiorno, trattandosi di un parere consultivo.
Potremmo a nostra volta ribadire che, proprio perché si tratta di un organismo consultivo, lo stesso andrebbe consultato prima di qualsivoglia decisione in merito.
Ad ogni modo, abbiamo già chiesto per le vie brevi di essere ascoltati dall’amministrazione comunale, naturalmente prima che il bilancio di previsione sia approvato, per verificare quali sono i margini attraverso cui potere modificare un piano di utilizzo della tassa che non ci soddisfa affatto.
Ricordiamo che le associazioni di categoria sono rappresentative delle imprese che hanno un contatto diretto con i turisti e con i visitatori e si trovano spesso a dover giustificare, in termini di servizi pubblici resi, il pagamento della tassa di scopo in questione”.
Una nota blanda, quella di Federalberghi e Confcommercio, che chiede un quanto mai improbabile, se non impossibile, incontro con l’amministrazione, a meno di venti ore dalla seduta di consiglio comunale che deve approvare il bilancio preventivo 2018, all’interno del quale è contenuto il piano di utilizzo della tassa di soggiorno.
Peraltro, le organizzazioni di categoria sono state informate male sui contenuti della seduta di commissione per il parere sul bilancio preventivo, da noi ampiamente riportati in un articolo di resoconto.
L’assessore Salamone, attenendosi al regolamento, non riconosce all’Osservatorio nemmeno un ruolo consultivo, e dalla sua posizione, per quanto non condivisibile, non sbaglia, perché l’articolo 13 del Regolamento sull’Imposta di Soggiorno nella Città di Ragusa, recita che l’organo ha “il compito di monitorare gli effetti dell’applicazione dell’imposta e di formulare eventuali proposte correttive”. (monitorare per poi formulare (successivamente al monitoraggio degli effetti, eventuali correttivi NdR)
Lo stesso articolo aggiunge poi, al comma 2, che l’organo si riunisce per “monitorare l’applicazione dell’imposta con particolare riferimento ai temi dell’art 2 del regolamento, (le destinazioni di finanziamento della tassa NdR), alle eventuali problematiche di carattere tecnico e all’effettivo impiego del gettito dell’imposta.
In pratica, e la questione è al centro delle attenzioni della giunta Cassì, come ha espresso l’assessore, l’organo si è avvalso, in passato, di funzioni non solo consultive che non aveva, ma ha anche avuto funzione propositiva, lamentando, in qualche caso, addirittura, gli stravolgimenti al piano di utilizzo proposto, operati dalla giunta prima e, successivamente, in sede di approvazione definitiva dal consiglio comunale.
Inoltre, da quanto è emerso dalle dichiarazioni dell’assessore, circa l’avanzo enorme di 1 milione di euro di tassa non spesa, si evince come l’Osservatorio non abbia monitorato l’effettivo impiego del gettito d’imposta.
In pratica possiamo sintetizzare che all’Osservatorio sono stati consentiti passaggi non previsti dal regolamento, chi aveva il dovere di verificarne le funzioni non ha controllato, ad alcuni membri è stato consentito di insistere e influenzare con proposte su precise destinazioni della tassa di soggiorno, è stato consentito, addirittura, di dissentire per modifiche al piano di utilizzo apportate dalla giunta o dal consiglio comunale.
Questo dice il regolamento che, addirittura, a detta dell’assessore Salamone, la giunta Cassì vuole modificare in alcune sue parti, si presume in forma più stringente.
Vedremo come andrà a finire, se non per quest’anno, per il prossimo.