Primo giorno di scuola e primo grosso disservizio in città causato dalla cooperativa che si occupa del trasporto alunni.
Nel corso della seduta della seduta ispettiva del Consiglio Comunale, l’assessore Iacono, rispondendo ad un intervento di un consigliere, aveva riferito di aver incontrato i dipendenti della cooperativa che, ancorché senza stipendio da giugno, avevano assicurato che si sarebbero presentati al lavoro per il primo giorno di scuola.
L’assessore Iacono aveva anche riferito di un contenzioso con la ditta che rivendicherebbe pagamenti in esubero, oltre quelli previsti dal capitolato.
Esponenti delle opposizioni affermano che la cooperativa vedrebbe bloccate tre fatture dagli uffici, per la quale interruzione dei pagamenti, forse, sarebbe stato bloccato il servizio.
Si tratta dell’ennesimo contenzioso fra ditte e cooperative che svolgono servizi per il Comune, con l’ente e con i dipendenti.
È una situazione già vista, dai contorni quanto mai contorti e confusi che conferma come le gare e i capitolati siano gestiti, spesso, non adeguatamente dagli uffici, senza la previsione di pesanti penali per l’interruzione arbitraria del servizio.
Basta un semplice ritardo nei pagamenti delle fatture e le ditte interrompono l’erogazione degli stipendi; ditte e cooperative non sono in grado di anticipare un solo mese, ancorché il capitolato preveda un margine di almeno tre mesi, in qualche caso.
E’ successo per altri servizi, è un malcostume che dovrebbe essere estirpato, come quello dei lavoratori che, puntualmente, si rivolgono al Comune ad ogni minimo problema con la ditta o la cooperativa, occorre che si rendano conto che non sono dipendenti comunali, le vertenze debbono essere risolte con il datore di lavoro, che non è il Comune.
Quest’ultimo deve rivedere gli accordi e i capitolati con le ditte e le cooperative, in maniera adeguata per scongiurare che ogni minima problematica, spesso strumentale, venga ribaltata sull’utenza.
Dalle diverse situazioni emerse a Ragusa, si evince, inoltre che, spesso, soprattutto la vecchia amministrazione, ha privilegiato il contenimento della spesa, già con gli importi a base d’asta, ha accolto di buon grado ribassi eccessivi, credendo di aver fatto un buon affare, per poi assistere a casi come questo attuale del servizio di scuolabus, dove, sia pure in maniera illegittima, la cooperativa, pare da quello a cui ha accennato l’assessore Iacono in aula, rivendica il diritto di avere somme in più perché non ce la fa ad attenersi a quanto previsto dal capitolato.
E’ chiaro che non ci sono colpe di questa amministrazione che si ritrova situazioni pregresse, ma è bene che questa amministrazione metta mano alle stesse in maniera tale da eliminare, soprattutto per il futuro, ogni possibile disagio per l’azienda con stringenti obblighi per chi effettua i servizi.
I cittadini, già nell’ultima parte della precedente consiliatura, hanno avvertito il disagio per mille situazioni strane, irrisolte, con contenziosi stucchevoli, al di là di eventuali azioni giudiziarie collegate.
Ora, pare, ci sia un reflusso di problematiche simili, l’appalto delle linee blu richiede di essere rivisto, quello della scerbatura si è rivelato una boutade, per stessa ammissione degli uffici che ne avrebbero certificato l’inadeguatezza rispetto al lavoro che c’era da fare, il servizio sociopsicopedagogico è sempre preda dei soliti personaggi che tirano, da tempo, la giacchetta agli amministratori perché pare sia il vaso di Pandora dei servizi comunali.
Ragusa è stanca di vivere tutte queste situazioni che non fanno intravedere soluzioni a breve termine, occorre il cambiamento tanto auspicato, dalla redazione dei capitolati alle garanzie per un regolare svolgimento dei servizi, prescindendo anche dalle responsabilità del passato e considerando, con serenità, che chi amministra attualmente è legittimato a fare le sue scelte, nel pieno rispetto della legge.
Il Comune non è un patronato di assistenza, questo vale anche per spettacoli e iniziative varie, i servizi sono servizi, chi vince la gara li fornisce e la storia finisce lì, senza rivendicazioni di paternità e presunte istituzionalizzazioni di servizi ed eventi che debbono vedere, invece, un ricambio delle scelte, sempre nel contesto di ampie garanzie di qualità, per servizi ed eventi.