E’ stato arrestato dalla polizia T.S., nato in Senegal, 19 anni, accusato di resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale.
Ieri gli agenti della Squadra Mobile effettuavano una perquisizione presso un centro SPRAR di Ragusa in quanto avevano ricevuto notizia di un sospetto via vai dell’odierno arrestato.
Sospettando che il senegalese potesse detenere droga veniva effettuata un’accurata perquisizione della stanza a lui in uso ma la ricerca di droga dava esito negativo.
Sin dai primi istanti il giovane senegalese tentava di resistere ma la sua furia si scatenava quando gli veniva fatto presente che doveva seguire gli agenti in Questura per una compiuta identificazione e per la redazione dei verbali di polizia che gli sarebbero stati consegnati.
L’uomo non voleva lasciare il centro in nessun modo pertanto gli agenti lo conducevano in modo coatto.
Durante queste fasi il ragazzo tentava più volte di fuggire sferrando colpi all’indirizzo degli agenti.
Nonostante la perquisizione avesse dato esito negativo e l’uomo non avesse alcuna responsabilità penale, la resistenza era sempre crescente fino a diventare violenta tanto da colpire con un calcio uno degli agenti.
Convocata la responsabile della fondazione che gestisce il centro SPRAR e gli operatori della fondazione, si comprendeva il motivo della sua resistenza a non voler andare via dal centro.
Il giovane senegalese era un richiedente lo status di protezione internazionale e già da un anno circa era stato riconosciuto come tale e dotato di un permesso di soggiorno. Una volta ottenuto il documento, l’accoglienza, e quindi la permanenza presso il centro, devono terminare ma il giovane non ha mai rispettato la fine del contratto di accoglienza permanendo presso il centro illecitamente.
Quando gli operatori provavano a far capire che doveva andar via perché non aveva più diritto di permanere al centro, lui minacciava ed aggrediva donne e uomini addetti all’assistenza.
Al termine degli accertamenti sulla sua identità, il giovane è stato condotto in carcere proprio per la pericolosità ed oggi verrà processato con rito direttissimo.