Bolzano riguadagna la medaglia d’oro nella classifica annuale sulla Qualità della vita, curata dal dipartimento di statistiche economiche dell’Università La Sapienza di Roma per ItaliaOggi, con il supporto di Cattolica Assicurazioni. I meriti? Ambiente, lavoro, tempo libero, scuola e finanza, solo per citare alcuni indicatori che hanno reso migliore la vita dei cittadini. Considerando la seconda e terza posizione, rispettivamente di Trento e Belluno (stabili rispetto alla precedente edizione dell’indagine), verrebbe da commentare “nulla di nuovo sotto il sole”, se non fosse per il cambiamento in coda alla classifica: è Trapani la 110ª provincia italiana. Qui la qualità della vita è insufficiente in sette dimensioni su nove (affari e lavoro; ambiente; disagio sociale e personale; servizi finanziari e scolastici; sistema salute; tempo libero, tenore di vita). E come se la sono cavate le altre siciliane? E in particolare, Ragusa? La nostra provincia perde una posizione: da 84esima diventa 85esima. E non mancano già le polemiche su di chi è stata la colpa a far scivolare la città di Montalbano di una posizione. Ragusa resta comunque la prima fra le siciliane: seguomo Enna (88), Caltanissetta (93), Agrigento (97), Messina (100), Catania (103), Siracusa (105), Palermo (106) e la già citata Trapani (110). C’è da chiedersi piuttosto, come mai l’intero blocco del sud, e in particolare la Sicilia, vada a ricoprire sempre le ultime posizioni in qualunque genere di classifica, piuttosto che accapigliarsi sul singolo posto occupato in una classifica.