E’ nato il marchio di tutela dei birrifici artigianali italiani: “Indipendente, artigianale, una garanzia UnionBirrai”, questo lo slogan.
Dopo anni di zone grigie, in cui industrie, grandi e piccole, hanno giocato sul termine artigianale creando confusione nei consumatori, arriva finalmente una difesa del comparto e, come giusto e ovvio che sia, se n’è occupato UnionBirrai, l’associazione di categoria dei birrifici artigianali italiani. Registrato ufficialmente il 5 ottobre 2018 e presentato a Roma al Salone delle Fontane durante EurHop è rivolto ai birrifici che rispettino i parametri di legge. E cosa recita, la legge, in proposito? “Si definisce birra artigianale la birra prodotta da piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione. Ai fini del presente comma si intende per piccolo birrificio indipendente un birrificio che sia legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza e la cui produzione annua non superi i 200 mila ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di prodotto per conto terzi”. Ancora non sono previste sanzioni o altre azioni verso chi viola questo comma, né sono stati definiti con esattezza la pastorizzazione e la microfiltrazione. In parole povere, la legge esiste ma è ancora poco attuabile. Con questo marchio di tutela, UnionBirrai vuole provare a mettere un freno, dunque, a chi tenta di spacciare per artigianale una birra che in realtà non lo è. Che sia l’inizio di una nuova era?