“La musica contemporanea è il fastidioso prezzo con cui comprarsi dal presente il lasciapassare per il passato. Essa, oggi, è in sostanza una realtà tenuta in piedi artificialmente.
È curioso, una realtà come quella della musica contemporanea, che commercialmente parlando è una disfatta continua, riesca a vivere in condizioni di dignitosa sicurezza…
Poiché il viaggio è senza senso e il prezzo è sempre più alto, perché qualcuno non si alza e chiede gentilmente di smetterla?”
(Alessandro Baricco, L’anima di Hegel e le mucche del Wisconsin, Feltrinelli 2013).
Ma cosa si intende per musica contemporanea?
Si ha come l’ impressione che la musica che oggi è sul mercato sia priva di intenzioni rivoluzionare dei generi, risultando frivola e di poco conto. Il talento oggi, in musica, viene venduto per l’ immagine. La musica ha cessato di crescere, e chi, ha la dote di discernere
i tempi buoni
dai tempi cattivi,
si è ancorato alla musica che faceva tremare i palchi e poi la gente, quando ancora le note che invadevano gli animi erano considerate leggi, riti, ragion stessa di vita.
“Negli anni 70 la musica era nel sangue”…
L’ uomo cambiava dentro, rivoluzionava se stesso, le proprie credenze, i propri stili, e con lui la musica cambiava, si rivoluzionava e nasceva la psichedelia, coi Pink floyd, coi Beatles.. e nascevano loro: i Led Zeppelin.
I testi, gli accordi, gli effetti hanno dato vita all’ eco più grande della storia.
E oggi, alcune anime assopite da una realtà musicale così scarna, si affiancano a loro, quasi a volerne riproporre una rinascita
a tal proposito, i Black Dog sono un gruppo di Modica (cover band Led Zeppelin), formato da cinque ragazzi: Mirco Maccotta alla voce, Andrea Iozzia alla batteria, Stefano Caruso al basso, Corrado Cutrufo e Maurizio Floridia alle chitarre; insieme, hanno deciso di portare in scena uno spettacolo “A stairway to heaven”, con l’ intento di rendere noto il grande valore musicale lasciatoci dai Led Zeppelin, apprezzandone le rivoluzioni sonore e strumentali, e il grande impatto emotivo e alchemico del gruppo stesso.
Insieme all’ attore modicano Alessandro Romano, hanno ripercorso le tappe fondamentali della storia dei Led Zeppelin, associando la recitazione all’ esecuzione musicale. Gli spettacoli sono andati in scena, nel 2012, al teatro Garibaldi di Modica, e nella sede dell’ accademia Clarence di Modica, ottenendo il “tutto esaurito” del pubblico. Niente lasciato al caso da parte di questi giovani, che con impegno e costanza hanno creato un dolce e forte legame tra la musica e le parole. I testi, recitati da Alessandro Romano, erano un alternarsi di traduzioni delle canzoni stesse dei Led Zeppelin, e di accenni storici riguardo la musica di quegli anni, arrivando al pubblico con immediatezza e potenza emotiva, la chiave di lettura di ciò che la musica era ai tempi e di come, poi, improvvisamente, essa giunse alla fine.
Chi vi parla, quella sera, al Teatro c’era, e ha percepito, come poche volte prima d’ allora, la veridicità celata dalla musica, quella vera. Ciò che si trascende per alludere a qualcosa di ben più alto e impronunciabile.
“ la musica, deve elevare l’ anima al di sopra di se stessa, deve farla librare al di sopra del suo soggetto e creare una regione dove, libera da ogni affanno, possa rifugiarsi senza ostacoli nel puro sentimento di se stessa”
(G.W.F Hegel, lezioni di estetica)