La Bmc Racing Team del ragusano Damiano Caruso sempre più in alto. Al roster americano è andata la vittoria della nona tappa del Tour de France, una cronometro a squadre di 28 chilometri, da Vannes a Plumelec, che ha messo a nudo tutte le qualità delle diverse formazioni. Una tappa nervosa ma molto equilibrata dove la squadra americana, campione del mondo di specialità in carica, ha avuto la meglio per un solo secondo di vantaggio sul Team Sky della maglia gialla Chris Froome che, nonostante la sconfitta, mantiene la casacca di leader della corsa.
Terzo posto per la Movistar di Nairo Quintana, staccata di 4”. Quarta, a 28”, la Tinkoff di Alberto Contador. L’Astana del messinese Vincenzo Nibali ha chiuso con il quinto tempo che, a meno di stravolgimenti, lo pone fuori dalla conquista del primo posto. Sorride invece il giovane ragusano Damiano Caruso, che ha provato per la prima volta l’emozione di vincere alla Grande Boucle. Buona la sua prestazione individuale che, nei tratti in salita, ha fatto la differenza per la vittoria finale. “Questa sarà senz’altro una delle più belle giornate della mia carriera – ha commentato Caruso a fine gara – una di quelle che non dimenticherò mai. I miei compagni più bravi sul passo hanno tenuto alta l’andatura nella prima parte, noi scalatori invece abbiamo tenuto duro nel finale in salita. Mi hanno tirato il collo, ma la vittoria ripaga lo sforzo. Teejay Van Garderen a mio avviso è la rivelazione di questo Tour, è in lizza per il podio e siamo convinti riuscirà a conquistarlo”. Il ciclista statunitense è infatti a soli 12 secondi dal primo posto in classifica generale attualmente saldamente occupato da Chris Froome. Le performance di Damiano Caruso sono finora le migliori tra gli italiani in questa edizione e fanno ben sperare per la sua seconda parte di Tour nel difficile compito di supportare Van Garderen nei suoi sogni da podio.
Nella giornata di martedì, festa nazionale francese in cui si ricorda la presa della Bastiglia, si disputerà la decima tappa. Archiviato il giorno di riposo a Pau, i corridori si rimetteranno in marcia verso Parigi. La strada sarà ancora lunga e numerose saranno le difficoltà da superare, tra cui i Pirenei e le Alpi. La decima frazione da Tarbes a La Pierre-Saint-Martin di 167 chilometri, proporrà il primo vero arrivo in salita di quest’anno, con una rampa conclusiva decisamente impegnativa, contrassegnata come Hors Catégorie. Dopo i tremendi nove giorni appena trascorsi, tira già aria di resa dei conti.