“Come avevo a suo tempo preannunciato, qualcuno comincia ad accarezzare l’idea di sbarazzarsi dell’Aeroporto di Comiso, dopo che altri si sono “mangiati” impunemente 14.000.000 di capitale.
L’attuale Amministratore Delegato sta facendo salti mortali e ed è pure bravo, ma senza le risorse che hanno bruciato e che gli hanno fatto trovare le casse vuote non può uscirne fuori.
Intersac restituisca i soldi anticipati dal Comune di Comiso per i controllori di volo e con quelli l’Aeroporto ce la farà giacché i fondi per incentivare le nuove rotte sono cospicui.
Comunque, dovranno passare sul mio cadavere fisico e su quello morale di migliaia e migliaia di cittadini che hanno visto in questa struttura l’unica vera nuova grande risorsa del Sud Est siciliano”
Sono le parole decise che l’on.le Giuseppe Digiacomo ha voluto affidare ad un posti sulla sua pagina facebook, per denunciare il tentativo di vendere ai privati l’aeroporto di Catania, affare che trascinerebbe anche lo scalo di Comiso che, come si sa, è, al 65 % di proprietà SAC.
L’annuncio di una possibile conveniente vendita ai privati è sttao dato dal Presidente della Camera di Commercio unificata del sud-est, il catanese Agen, che vede nei privati lo sbocco migliore per l’aeroscalo di Catania. Comiso ne seguirebbe le sorti, soprattutto dopo che sono venuti a mancare i contributi regionali e nazionali.
Occorrerà ora valutare se un rilancio in termini economici, sicuramente attivato dai privati, porterebbe automaticamente benefici per l’aeroporto di Comiso e per il territorio che aspetta, ancora, da questa importante infrastruttura, uno sviluppo definitivo in termini economici e turistici.
Per una definizione dell’affare ci vogliono, in ogni caso, tempi lunghi, quella di Agen sembra, al momento, più una ipotesi che un vero e proprio progetto che cade in un periodo particolare, quello della campagna elettorale.
Molti avranno notato che nessun politico, al momento, ha voluto prendere posizione sulla possibile vendita che, in ogni caso, non potrà essere del tutto condizionata dalla politica.
Considerato che la data delle lezioni nazionali è troppo vicina perché possano eserci sviluppi di una certa rilevanza sulla questione, è tutto rimandato al dopo elezioni, quando si potrà meglio, e senza condizionamenti, analizzare gli aspetti di una vicenda che, sin da ora, si presenta quanto mai complessa e dirimente per il territorio.