L’introduzione , da sempre invocata da Legambiente, della raccolta differenziata porta a porta in tutti i comuni iblei fa fare alla provincia di Ragusa un grande balzo in avanti. Dal 21,6% del 2017 si è passati al 33,45% del 2018 fino a sfiorare il 58% nel primo quadrimestre 2019. Tutti i comuni ad aprile 2019 superano, alcuni abbondantemente, o sfiorano il 50%, tranne Scicli ( 24,06% ) ancora in forte ritardo perché mantiene parzialmente la raccolta a cassonetti stradali. Anche chi si avvale di gare brevi che non permettono investimenti ma ha adottato il porta a porta come Pozzallo supera il 50%. Ciò anche se solo 7 comuni su 12 hanno già aggiudicato la gara pluriennale. Gli altri 5 o sono in proroga o hanno in essere gare brevi di uno o due anni in attesa della gara settennale, mentre solo 3 ( Ispica, Modica e Ragusa ) hanno avviato l’appalto con il porta a porta sull’intero territorio comunale da più di un anno. In quasi tutti i comuni non si applicano politiche strutturali di riduzione dei rifiuti ( si salva solo Ragusa con le casette dell’acqua ). Fra i comprensori primeggia quello montano dove tutti i 4 comuni superano il 70% , mentre quello ipparino ha tutti i comuni tra il 50 e il 60%. In ritardo il comprensorio modicano con due comuni tra il 50 e il 60% , uno prossimo al 50% e uno, Scicli, che non raggiunge neanche il 25% piazzandosi come peggior comune della provincia. Molto preoccupante in tutti i comuni sono l’abbandono dei rifiuti e le discariche abusive soprattutto in aree extraurbane derivanti dalla carenza o mancanza di attività di controllo e dalla insufficiente attività di comunicazione. In alcuni comuni come Ragusa è decisamente scarsa ( Ragusa ) e inefficace e ciò porta alla scarsa qualità della raccolta differenziata sia per la frazione organica ( a novembre 2018 superiore al 30% ) che per la frazione secca, in particolare carta e plastica per alcuni comuni. Si distingue Pozzallo che è riuscita a ridurre i materiali estranei nell’organico al 7%. Se l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata è stato raggiunto da un terzo dei comuni e non è lontano per l’intera provincia, rimane molto lontano l’obiettivo del 50% per il recupero di materia. Motivo per cui è necessario, per monitorare la reale raccolta differenziata, introdurre un nuovo parametro : il rifiuto residuo che va a smaltimento che è il solo a dare la vera misura della qualità della raccolta differenziata . Fra questo un indice importante è il rifiuto prodotto dal trattamento meccanico dei rifiuti ( codice CER 19.12.12 ) cioè lo scarto derivante dalla lavorazione dei rifiuti raccolti in modo differenziato. Risulta fondamentale che la SRR, che gestisce l’impianto di compostaggio di Ragusa acquisisca i dati sulla qualità della raccolta differenziata e detti linee guida per ridurre gli scarti. Superato parzialmente il problema della scarsa raccolta differenziata ora il problema si sposta sugli impianti che mancano: il secondo impianto di compostaggio a Vittoria che è andato in gara e potrebbe entrare in funzione a fine anno, l’impianto di digestione anaerobica che bisogna progettare e mandare in gara , i centri comunali di raccolta di alcuni comuni, una discarica di supporto per i rifiuti non riciclabili e un impianto per i rifiuti da spazzamento stradale che in alcuni comuni vengono gestiti a volte in modo non conforme alla legge.