La Corte d’Appello di Catania dopo sei ore di Camera di consiglio ha confermato la condanna a 9 anni di reclusione per Rosario Greco che l’11 luglio 2019 in via IV Aprile a Vittoria, intorno alle 20,50 guidando un suv, piombava addosso ad un gruppo di bambini che stavano giocando seduti sull’uscio di casa. Alessio D’Antonio, 11 anni, muore sul colpo; Simone il cugino coetaneo con il quale vive in simbiosi – sono i figli di due fratelli, che vivono a cinquanta metri l’uno dall’altro e sono nati a 5 giorni di distanza il primo il 29 maggio e il secondo il 4 giugno del 2008 – morira’ il giorno del funerale di Alessio.
Assieme a Rosario Greco che guidava l’autovettura e che dopo l’impatto scese dalla macchina e si avvicino’ al luogo dell’incidente, c’erano altre tre persone: Angelo Ventura, Rosario Fiore e Alfredo Sortino, che in base alle immagini fornite dalle telecamere di videosorveglianza, aprirono le portiere e scapparono, tutti denunciati a piede libero per omissione di soccorso.
Tornando alla cronaca dell’11 luglio del 2019, quando vennero uccisi i due bambini, Greco guidava in stato psicofisico alterato. Il 9 gennaio del 2020 la difesa di Rosario Greco chiese di accedere al rito abbreviato; il 28 aprile iniziò davanti al gup il processo con rito abbreviato a carico di Rosario Greco per duplice omicidio stradale aggravato dall’alterazione psicofisica dovuta all’utilizzo di sostanze alcoliche e stupefacenti. Il 19 maggio la Procura di Ragusa chiese la condanna a dieci anni di reclusione. Il 26 maggio 2020 in primo grado il gup Ivano Infarinato condannò Greco a 9 anni di carcere. Oggi la sentenza della Corte di Appello di Catania che ha confermato i 9 anni inflitti in primo grado, rigettando concordato e i ricorsi presentati dai legali Nunzio Citrella e Rocco di Dio e che riguardavano diversi aspetti tra cui la rilevazione del tasso alcolemico.
Rosario Greco, a febbraio del 2020 e’ stato condannato anche in un altro procedimento a due anni di carcere per lesioni personali aggravate dall’uso di un coltello (il reato di tentato omicidio era stato derubricato). Accoltellò un uomo per futili motivi, venti giorni prima dell’incidente che costo’ la vita ai due cuginetti. Nessuno parlò. I fatti vennero accertati dalla Mobile della Polizia di Stato.