“Dopo le precisazioni della direzione generale dell’Aso di Ragusa, che non ha precisato nulla, in merito alla riduzione del numero dei medici strutturati da cinque a quattro, in grado di essere impiegati nei turni notturni, i nodi purtroppo vengono al pettine. Come a Vittoria, anche nel Pronto soccorso di Modica, il primario è costretto a farli anche lui i turni notturni”. E’ quanto afferma il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che già nei giorni scorsi si era confrontato sulla delicata questione e che è stato anche primario del Pronto soccorso proprio a Modica e che, quindi, conosce a menadito la materia.
“E tutto questo – prosegue – in un contesto di grande confusione, in cui la direzione sanitaria di presidio propone delle soluzioni e successivamente la direzione sanitaria aziendale ne propone altre. Così non va. Ancora una volta, si considera il Pronto soccorso come una unità operativa di Serie B, un corpaccione con una direzione indebolita, non in grado di organizzare e aggiornare al meglio alle nuove tecniche l’importante servizio, che se qualcuno lo avesse dimenticato, fra le sue funzioni ha “anche“ quella di salvare la vita delle persone. Quale lucidità può avere un primario medico dopo aver sostenuto un turno di guardia notturna nel dirigere un’unità operativa così complessa come il pronto soccorso? Problematiche come quelle del rischio clinico, gli audit, i protocolli terapeutici, i percorsi clinici, gli aggiornamenti terapeutici, le problematiche medico-legali, la turnazione del personale, i rapporti con le altre Unità Operative e con gli altri nosocomi, presuppongono non solo competenza, ma anche e soprattutto tempi adeguati che un direttore di struttura non può avere a sufficienza se deve turnare come gli altri suoi colleghi. L’organizzazione e la direzione di una unità operativa sono cose serie, che certamente l’attuale direzione generale dell’Aso di Ragusa non è in grado di comprendere a sufficienza, come i fatti che riguardano il pronto soccorso dimostrano in modo chiaro e inoppugnabile”.