I consiglieri Sebastiano Zagami, Rossana Caruso e Federico Bennardo hanno deciso di lasciare la maggioranza del sindaco Cassì, parlando di una compagine in cui si registra un pericolosa deriva che allontana chi la pensa diversamente.
IL consigliere Zagami ha dichiarato: “Desidero condividere con voi un passaggio del mio percorso politico e in particolare una riflessione che sento ormai necessaria. Mi sono candidato e sono stato eletto in una lista che fin dall’inizio ha appoggiato il progetto della maggioranza del sindaco Cassì. Il mio voto ed il mio sostegno alla lista che ho appoggiato insieme ad altri amici, si basava sull’aspettativa di un cambiamento reale, partecipato e fondato sul dialogo, e soprattutto sulla prospettiva che il successo di questa lista avrebbe determinato un cambiamento reale anche del metodo della maggioranza, e soprattutto una apertura di nuovi spazi di democrazia”.
“La democrazia – è spiegato ancora – è anche pensare cose diverse dagli altri, avere sensibilità diverse, avere un diverso modo di stare in consiglio manifestando voglia di parlare, confrontarsi, di sapere attraverso gli istituti della interrogazione, che non è polemica, ma fa emergere energia, voglia di fare, voglia di protagonismo. E però ho rilevato che chi non si allinea con la maggioranza, in modo silenzioso ed acritico, diventa un soggetto da ostracizzare. Mi sono presto accorto dunque di essere stato escluso da tutti i processi decisionali, e di essere mantenuto all’oscuro anche dalle informazioni. La maggioranza consiliare si riunisce e non mi convoca, anzi mi esclude dalla chat che viene utilizzata per scambiare informazioni”.
“Ogni mio tentativo di partecipazione e ogni proposta che ho avanzato – continua – sono stati accolti con chiusura, se non addirittura con un atteggiamento ostile. La maggioranza ha preferito allontanare chi, come me, non era perfettamente allineato, dipingendo la diversità di opinione come una minaccia all’unità e non come un arricchimento per il gruppo. Chi non si conforma viene isolato, trattato come “diverso” e mostrato alla collettività come un elemento di disturbo. Sinceramente tutto questo non solo è insopportabile per il singolo, ma rappresenta una deriva che va contrastata, e combattuta. Sono stato umiliato ed attaccato per avere simpatizzato per una partito politico: oggi mi chiedo se sono stato attaccato perché questo partito non è quello che ha scelto il sindaco… Sig. Sindaco non oso pensare cosa succederà quando sarà lei ad annunciare di avere aderito ad un partito politico per come si vocifera da più parti. Nonostante questo clima di chiusura e di odio in me persiste la voglia di fare, di partecipare attivamente alla vita politica e di contribuire al progresso amministrativo del nostro territorio”.
“Ho atteso a lungo, sperando che maturasse uno spazio per un dialogo franco e aperto – ancora Zagami – con pazienza e generosità, ho inviato segnali positivi e avanzato proposte, ma il tempo è trascorso inutilmente, incancrenendo una situazione che non si vuole risolvere, perché non si ricerca l’unione per migliorare ed arricchirsi, ma al contrario si ricerca la divisione, la separazione dall’altro, la differenziazione, per dimostrare a tutti quale è la parte, quella giusta, quella dietro il capo del gregge, e quale è invece quella sbagliata, che si oppone e si ribella al pensiero unico. Per questi motivi e soprattutto nel rispetto del percorso che ho iniziato insieme a tanti amici, ho deciso di lasciare il gruppo dove sono stato eletto. Non posso più tollerare un contesto politico che rifiuta il confronto e soffoca le voci dissidenti. La politica, nella sua essenza, deve essere fatta di aperture, di condivisione, di dialogo e non di imposizioni. Se la maggioranza ha chiuso ogni porta, io, invece, continuo a credere nella forza del confronto e nella necessità di coinvolgere chiunque sia disposto a costruire un futuro migliore insieme. Dichiaro dunque per l’effetto di aderire al gruppo misto”.