Si è tenuto a Roma, al ministero, lo scorso 26 novembre, un incontro con il sottosegretario alla Giustizia, on. Andrea Delmastro, per conoscere lo stato del progetto di ripristino del Tribunale di Modica.
Il portavoce del comitato Tribunale Modica Vincenzo Galazzo, a seguito dell’incontro, ha inviato una nota allo stesso sottosegretario, al sen. Ernesto Rapani, relatore del decreto legislativo sul ripristino Tribunali soppressi e al sen. Salvo Sallemi in quanto componente della commissione Giustizia con alcune considerazioni nate proprio a seguito di quanto discusso al ministero. Galazzo sottolinea che “i precedenti due incontri con il sottosegretario avevano sancito il principio del ripristino dei Tribunali soppressi ex D. Leg.vo n. 155/2012 alla imprescindibile condizione di proposte che prevedessero l’ampliamento del territorio dell’originario circondario. Il comitato non solo ha assolto a quella condizione, ma l’ha migliorata proponendo l’istituzione di un nuovo Ufficio giudiziario, ossia il “TRIBUNALE DI MODICA – VAL DI NOTO” in cui ricadono quattro Comuni della provincia di Ragusa (Modica, Scicli, Ispica e Pozzallo) e quattro della provincia di Siracusa (Porto Palo di Capo Passero, Pachino, Noto e Rosolini), scorporati dai loro originari territori su conformi deliberazioni dei rispettivi organismi istituzionali”.
Galazzo sottolinea inoltre come “l’ipotesi di ripristino di tre soli Tribunali (uno al nord, uno al centro e uno al sud) non risponde ai cennati principi, finalizzati alla efficienza della giustizia sul territorio mediante un accesso funzionale ed economico ai servizi, e assolvono soltanto, senza entrare nel merito della conferma dei Tribunali in proroga, al peso politico di ordini professionali e rappresentanze parlamentari di specifiche territorialità”.
Secondo il presidente del Comitato Pro Tribunale inoltre “l’istituzione del Tribunale di Modica – Val di Noto è stata fatta propria dall’Assemblea Regionale Siciliana con Legge / Voto n. 314/A pubblicata il 12 marzo 2024 laddove, rimuovendo anche preoccupazioni di sostegno di spesa, all’art. 1 afferma: “E’ inoltre specificatamente previsto che la spesa per la gestione della manutenzione degli immobili e la retribuzione del personale di custodia e vigilanza delle strutture siano integralmente a carico del bilancio della Regione richiedente; rimangono a carico dello Stato le spese relative per la retribuzione dei magistrati e del personale amministrativo di polizia giudiziaria”.
“La Commissione Giustizia – è spiegato ancora – ha svolto audizioni ma non ha ritenuto di contattarci, fatto questo che ha limitato il confronto ed il conseguimento delle più corrette soluzioni. La nuova struttura giudiziaria gestirebbe un bacino di 186.186 utenti producendo l’abbattimento, su Siracusa, da 384.098 a 313.401 utenti e a Ragusa da 317.136 a 201.647 così riducendo i tempi abnormi per l’esito dei giudizi che inducono, non di rado, il cittadino, a rinunciare a proporre domande in sede giudiziaria”.