Ha preso il via ieri pomeriggio, con la celebrazione eucaristica nella chiesa di San Biagio, il triduo in preparazione alla solennità dedicata al patrono della città di Comiso. Un appuntamento sempre molto sentito dai devoti e dai fedeli. Dopo che oggi, alle 18,30, si terrà la santa messa con la partecipazione dei bambini e dei ragazzi del catechismo, scout e Acr, domani, in occasione della festa della presentazione del Signore al tempio, tutte le celebrazioni eucaristiche si svolgeranno nella chiesa di San Biagio. In particolare, le sante messe sono in programma alle 9, alle 11 e alle 18,30. Lunedì, invece, si celebra la solennità vera e propria dedicata al vescovo e martire. Alle 8 la celebrazione eucaristica sarà presieduta da don Tonino Puglisi, alle 9 da don Giuseppe Cascone, alle 10 da don Maurizio Di Maria. Alle 11 la concelebrazione eucaristica con tutti i sacerdoti che svolgono il servizio pastorale nella città di Comiso, presieduta dal vicario generale della diocesi di Ragusa, il sacerdote Roberto Asta. Alle 12 la messa presieduta da don Filippo Bella, alle 16 da don Salvatore Vaccaro, alle 17 da don Luca Roccaro, alle 18 da don Gino Ravalli e alle 19,30 da don Fabio Stracquadaini, rettore della chiesa di San Biagio. Al termine di ogni celebrazione eucaristica sarà impartita la benedizione della gola.
“Sono momenti straordinari per una città – sottolinea il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, con il presidente sezionale Orazio Nannaro – che si riappropria ancora una volta della propria identità, delle proprie radici per cercare di trasmettere il contenuto delle stesse alle generazioni future”. Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Armenia al tempo della “pax” costantiniana. Il suo martirio, avvenuto intorno al 316, è perciò spiegato dagli storici con una persecuzione locale dovuta ai contrasti tra l’occidentale Costantino e l’orientale Licinio. Nell’VIII secolo alcuni armeni portarono le reliquie a Maratea (Potenza), di cui è patrono e dove è sorta una basilica sul Monte San Biagio. Il suo nome è frequente nella toponomastica italiana – in provincia di Latina, Imperia, Treviso, Agrigento, Frosinone e Chieti – e di molte nazioni, a conferma della diffusione del culto. Culto che ha trovato terreno molto fertile anche a Comiso. Avendo guarito miracolosamente un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali di quella parte del corpo. A quell’atto risale il rito della “benedizione della gola”, compiuto con due candele incrociate.