“Siamo pronti a sollecitare la convocazione urgente di un incontro in prefettura per superare una situazione d’impasse sempre meno sostenibile”. E’ quanto afferma il presidente territoriale di Confcooperative Ragusa, Luca Campisi, ricollegandosi alle difficoltà manifestate dall’Osservatorio paritetico regionale sugli appalti e sugli accreditamenti territoriali per il settore sociale allo scopo di affrontare, una volta per tutte e con soluzioni concrete, l’enorme problema che si è venuto a creare in Sicilia dopo il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro applicato ai lavoratori delle cooperative sociali dell’isola. “A fronte di un miglioramento delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro degli operatori del settore, infatti, fortemente voluto anche dalle centrali cooperative come parte datoriale – sottolinea il presidente Campisi che torna a battere su un tasto già sollevato nei mesi scorsi senza che, però, nessuna risposta effettiva sia arrivata – l’adeguamento delle rette è rimasto carta straccia nella maggior parte dei casi e per la maggior parte degli enti locali, spesso vittime di una situazione che penalizza anche i Comuni e che richiede, pertanto, un’azione unitaria e condivisa”.
L’Osservatorio sta, intanto, incrementando l’attività di monitoraggio sul rispetto delle regole negli affidamenti, nella stesura degli avvisi e, più in generale, nel rispetto delle normative. “Da qui l’intenzione dello stesso osservatorio – prosegue Campisi – di sollecitare tutti gli uffici territoriali di governo, affinché con i rappresentanti delle centrali cooperative, i rappresentanti degli enti locali, i sindacati, si possa affrontare la questione rette (e non soltanto). Al contempo, per rendere quanto più efficace possibile l’attività di monitoraggio, l’Osservatorio ha fornito la possibilità, per ogni singola cooperativa sociale, di segnalare autonomamente eventuali presunte violazioni riscontrate, cosicché si possa procedere con gli approfondimenti del caso”.
L’Osservatorio, costituito anche in Sicilia dalle centrali cooperative e dai sindacati che hanno siglato l’intesa sul nuovo Ccnl, svolge un’azione di monitoraggio per la corretta applicazione del Ccnl e, come in questo caso, sollecita la pubblica amministrazione, dalla Regione ai Comuni, ad attivare i percorsi tecnici, giuridici e finanziari necessari ad adeguare il costo del lavoro. Un lavoro indispensabile. L’Osservatorio sugli appalti denuncia, infatti, un modus operandi radicato, secondo cui “nei bandi pubblici, spesso si sceglie la strada del risparmio dei costi e non si adeguano tariffe e capitolati di gara al rinnovo dei Ccnl nazionali. Ciò, a cascata, impatta sulla qualità dei servizi e sulle motivazioni delle lavoratrici e dei lavoratori”.