“In qualità di legale dell’azienda agricola di Barone Giuseppe, ho incarico di precisare alcuni aspetti rilevanti della questione trascurati da chi se ne è occupato pubblicamente nelle sedi politiche o giornalistiche”. Inizia così la nota dell’avv. Giuseppe Rizza che fa riferimento a quanto accaduto in queste ultime ore sui terreni che hanno beneficiato di un ristoro grazie alle pratiche espletate dal Comune di Modica, nonostante l’aziende risultasse sul territorio comunale di Ragusa. Vicenda che, dopo le denunce del Pd, aveva in qualche modo coinvolto anche l’on. Ignazio Abbate che si era premurato a smentire annunciando querele nei confronti dei rappresentanti del Partito democratico.
“La Direttiva del Direttore Generale della Protezione civile regionale per la Sicilia – dice l’avv. Rizza – regola le modalità di accesso ai contributi erogati dalla Regione per l’indennizzo dei danni verificatisi alle aziende operanti nei territori interessati nel periodo ottobre/novembre 2021 indicando quale organo istruttore il Comune territorialmente competente. L’Azienda Agricola Barone opera nel territorio provinciale di Ragusa conducendo in affitto circa dodici ettari di terre dislocate in Comuni diversi tutti ricadenti tra quelli interessati dagli eventi calamitosi e beneficiari degli indennizzi. Circa un ettaro (dei dodici utilizzati per le attività produttive aziendali) ricade nel territorio del Comune di Ragusa. La Direttiva in esame attribuisce il diritto agli indennizzi con attenzione prevalente alle attività produttive e non già alla proprietà dei terreni e degli immobili aziendali, comprendendo al punto 4.1 i titolari di diritti personali di godimento come gli affittuari o i comodatari.
“L’azienda agricola di Barone Giuseppe – spiega ancora l’avvocato – ha sede legale e operativa in C. da Bussello – Rampolo – Crucià n. 43, nel territorio comunale di Modica. Tale circostanza, confermata dai registri catastali e dal fascicolo aziendale depositato presso l’Anagrafe delle aziende agricole, individua Modica come luogo in cui l’impresa esercita l’attività in via prevalente. Solo una porzione marginale dei terreni ricade nel Comune di Ragusa. Alla luce di ciò, da un punto di vista sostanziale, l’azienda Barone ha diritto agli indennizzi poiché le strutture aziendali condotte in affitto ricadono nei territori interessati e perché la sua sede legale, anch’essa, vi rientra. In merito alla titolarità del potere di concessione dei finanziamenti non v’è dubbio che essa spetti alla Protezione Civile Regionale che ha il potere di ammetterli o denegarli senza alcun ruolo dei Comuni all’interno del procedimento decisionale. I comuni, infatti, hanno solo il compito di raccogliere la documentazione necessaria, preistruire la pratica e trasmetterla alla Protezione Civile Provinciale che procede alla vera e propria istruttoria e trasmette gli atti all’organo detentore del potere di decisione finale e cioè la Protezione Civile Regionale”.
“Nella fattispecie in esame, dunque – è spiegato ancora – la competenza preistruttoria (e non quella decisoria, come si è detto) appartiene al Comune di Modica ove l’azienda ha la sua sede legale ed operativa. Fermo restando che, a prescindere da tale competenza di raccolta documentale, vige il diritto all’indennizzo poiché tutti i Comuni del territorio provinciale sono individuati come beneficiari. Ai sensi dell’art. 8 della Direttiva, i Comuni svolgono esclusivamente una funzione pre istruttoria, trasmettendo le istanze idonee alla Protezione Civile, che gestisce i fondi e provvede all’assegnazione dei contributi. Non vi è alcuna discrezionalità comunale nel valutare l’ammissibilità o la misura del ristoro. Come non vi è alcuna competenza per la eventuale revoca del contributo che rimane di competenza esclusiva del Dipartimento di Protezione civile regionale”.
“Le osservazioni formulate dai denuncianti – spiega l’avv. Rizza – rischiano di apparire poco documentate e dettate da motivazioni esulanti dai compiti esclusivamente tecnici e professionali dello scrivente il quale, tuttavia, non può esimersi dal manifestare lo sconcerto dell’azienda per la strumentalizzazione politica e giornalistica di una vicenda estremamente chiara e definita nei suoi contorni procedurali. A prescindere dalle polemiche non vi è dubbio che l’azienda che io assisto ha subito gravissimi danni dagli eventi calamitosi del novembre 2021 e che ha diritto agli indennizzi erogati dalla Regione Sicilia per aiutare economicamente il tessuto produttivo dei territori coinvolti messo a dura prova dagli accadimenti intervenuti. Gli aspetti di carattere procedimentale sollevati da esponenti politici e organi di stampa, in tale contesto, appaiono pretestuosi oltre che erronei nei presupposti e nelle conclusioni dette e non dette. L’Azienda Agricola di Barone Giuseppe, per il mio tramite, si riserva dunque di agire nelle sedi competenti a tutela della propria onorabilità, e per il ristoro in sede civile dei danni all’immagine qualora simili insinuazioni dovessero essere ulteriormente ribadite o diffuse”.