Una commedia efficace, con un alto tasso di realismo che porta lo spettatore a riflettere su aspetti ormai scontati e, allo stesso tempo, riesce a divertire con una comicità che funziona, ammorbidendo anche i passaggi più drammatici della trama fino allo “sliding doors” del finale. E’ il capolavoro cinematografico di Paolo Genovese, “Perfetti sconosciuti”, che lo stesso regista ha trasposto come opera teatrale e che sarà rappresentata domenica alle 18 al teatro Duemila di corso Sicilia a Ragusa. Un appuntamento da non perdere nell’ambito della rassegna teatrale allestita dall’associazione culturale C&M con la direzione artistica di Carlo Nobile.
Un appuntamento fuori abbonamento che vedrà la presenza di un cast d’attori d’eccezione come Dino Abbrescia, Emanuela Aita, Alice Bertini, Paolo Briguglia, Paolo Calabrese, Lorenza Indovina e Valeria Solarino. Biglietti al botteghino di via Roma 168 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 oppure direttamente a teatro prima dello spettacolo. L’opera cinematografica diretta da Paolo Genovese nel 2016 è stata capace di raccogliere grande successo sia in termini di incassi che di critica. La commedia si è aggiudicata il David di Donatello sia come “Miglior film” sia come “Miglior sceneggiatura” e il Nastro d’Argento e il Globo d’Oro come “Miglior commedia”, oltre ad essere premiata nella categoria di “Miglior sceneggiatura” anche al Tribeca Film Festival. Lo stesso Paolo Genovese ha curato l’adattamento cimentandosi con la sua prima regia teatrale. Una prova senz’altro ben riuscita: la messinscena è fedele all’originale nella trama, mentre il registro è meno drammatico e più comico rispetto a quello del film. La scelta è efficace e ben si adatta alla platea teatrale che mostra di divertirsi e applaude. Ognuno ha tre vite: pubblica, privata e segreta. Rocco ed Eva sono sposati da anni e il loro matrimonio è in crisi. È sabato sera e organizzano una cena invitando a casa gli amici di vecchia data: Lele e Carlotta, anche loro in crisi matrimoniale, Cosimo e Bianca, novelli sposi, e infine Peppe, divorziato e disoccupato, che si presenta solo poiché la nuova fidanzata che vorrebbe presentare agli amici ha la febbre. Tra un pettegolezzo e l’altro, qualcuno propone un gioco che si rivelerà molto pericoloso: mettere tutti i telefonini sul tavolo e condividere con il gruppo, a voce alta, qualsiasi messaggio o chiamata arrivi durante la cena. Spalle al muro, nessuno può rifiutarsi. Nel giro di pochi minuti il vaso di Pandora è aperto: scheletri nell’armadio, meschinità, qualche bugia bianca e pesanti menzogne sconvolgeranno sia il gruppo di amici che i rapporti di coppia. Interessante lo “sliding doors” del finale che racconta, poi, come sarebbero andate le cose senza quel dannato giochino. La scenografia è davvero ben curata e dettagliata, supporto concreto del realismo dell’opera, e versatile nella suddivisione delle diverse stanze. Un appuntamento da non perdere per il pubblico della provincia di Ragusa.