Una grande, straordinaria emozione. Contrassegnata da momenti di sincera commozione. Soprattutto durante la scena della Crocifissione che è stata interpretata con grande maestria dagli attori che hanno dato vita alla rappresentazione. Ancora una volta, dunque, una messa in scena carica di pathos per la Via Crucis vivente della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, tenutasi ieri pomeriggio, caratterizzata da centinaia di presenze, con i fedeli che hanno animato le vie del quartiere in cui sorge la stessa parrocchia. Un quartiere con abitazioni moderne, un tempo in grande espansione, a cui fa da contraltare la riproposizione di scene che risalgono all’anno zero. Una contrapposizione che ha reso questi momenti ancora più suggestivi (foto Salvo Bracchitta).

E’ andata nel migliore dei modi, anche quest’anno, la Via Crucis vivente che il parroco, il sacerdote Marco Diara, ha saputo orchestrare con notevole perizia, memore delle esperienze acquisite negli anni passati, non solo a Ragusa ma anche in altri Comuni iblei. E anche stavolta, le parti recitate dai figuranti, in maniera più consistente rispetto alle trascorse edizioni, e una presenza scenica sopra le righe sono servite ad appassionare i presenti. Sono stati proposti in maniera straordinaria i momenti più significativi della Passione del Signore.

La partenza da via Bellarmino dove c’è stata la condanna dei giudici del sinedrio e la consegna a Giuda dei trenta denari, poi in via Cimarosa la scena in cui Pilato “se n’è lavato le mani” e la flagellazione di Gesù. Quindi, le altre stazioni della Via Crucis sino ad arrivare al momento della Crocifissione, sulla scalinata del sagrato della chiesa del Sacro Cuore. Qui la compenetrazione è stata tale che i presenti hanno seguito con il fiato in gola le varie fasi più drammatiche della rappresentazione sino al momento in cui il corpo deposto del Signore è stato sistemato tra le lenzuola.

Le parti recitate in maniera sapiente e una ambientazione scenografica di rilievo hanno reso il tutto molto più coinvolgente. Un rito suggestivo, intenso, spiritualmente elevato che ha riscosso gli applausi sentiti di tutti coloro che erano presenti. Don Diara, ispiratore e organizzatore per il sesto anno di questo appuntamento assieme ad altri componenti della comunità, chiarisce come in questo modo si voglia lanciare un messaggio ancora più forte in ordine ai temi pregnanti della domenica dedicata alla celebrazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme oltre a tutto quello che accade prima e durante la crocifissione.

“Come accaduto negli anni scorsi, e direi ancora con maggiore determinazione stavolta – afferma don Diara – cerchiamo di arrivare ancora di più nel cuore della gente. Ci poniamo l’obiettivo di riuscirci. E’ la sesta volta che questa comunità vive un’esperienza del genere. E ritengo che, pure in questa occasione, i riscontri importanti non siano mancati. Ciascun componente della rappresentazione ha cercato di rendersi protagonista a modo proprio della grande ricostruzione che abbiamo tentato di portare all’essere. In più, quest’anno abbiamo cercato di caratterizzare l’evento dando ancora più spazio ai dialoghi per fare rivivere le atmosfere drammatiche che caratterizzano la Passione”.

La Via Crucis vivente ha permesso ai figuranti di confrontarsi con una rappresentazione di elevato respiro essendosi immersi con grande attenzione nel ruolo chiamato ad interpretare. Anche per questo sono arrivati numerosi attestati di riconoscimento da parte di tutte le persone che erano presenti.