Si è svolta questa mattina una cerimonia solenne per l’intitolazione di una via cittadina al questore Marcello Guglielmino, prematuramente scomparso a causa di una lunga malattia. L’amministrazione comunale ha voluto rendere omaggio alla sua memoria non solo con l’intitolazione della strada, ma anche conferendogli il premio “Vittoria Insigne”, massimo riconoscimento civico per chi ha lasciato un segno profondo nella storia della città.
Figura di spicco della polizia di Stato, Marcello Guglielmino è stato un poliziotto dalle capacità indiscutibili, un uomo giusto, leale e coraggioso. Nel corso della sua carriera ha affrontato con determinazione e fermezza le sfide più dure, senza mai tirarsi indietro davanti ai pericoli, ivi compresi quelli che solo in pochi conoscevano per suo espresso volere.
Dirigente del commissariato di Vittoria durante gli anni più bui della faida tra mafia e stidda, ha saputo rappresentare un baluardo di legalità e speranza, diventando un simbolo di coraggio e integrità per la comunità. Alla sua città è sempre rimasto profondamente legato, mettendo al centro del suo lavoro la tutela dei cittadini e il rispetto delle istituzioni.
Alla cerimonia hanno partecipato autorità civili, militari e religiose, colleghi, amici e familiari del compianto questore che hanno voluto ricordare con commozione e affetto una figura esemplare del panorama istituzionale locale e nazionale.
Con questo gesto, la città di Vittoria intende custodire e tramandare il ricordo di un uomo che ha saputo incarnare i più alti valori del servizio pubblico, lasciando un’eredità morale che continuerà a ispirare le generazioni future.
Alla cerimonia, oltre che la moglie Francesca, i figli, Francesca Chiara, Stefano e Enrico, hanno partecipato tutti i familiari, colleghi e amici, arrivati da ogni parte.
L’intervento del figlio Stefano, da poco diventato magistrato, ha messo in risalto le qualità dell’uomo, marito e padre, la sua generosità e la sua riservatezza per le questioni che riguardavano il lavoro.
Molto toccanti e pieni di significato gli interventi del sindaco Francesco Aiello, che ne ha esaltato le qualità di poliziotto e le doti umane, e del questore di Catania, Giuseppe Bellassai, questo ultimo artefice insieme al dott. Guglielmino, della lotta alla criminalità organizzata. In quell’oscuro momento storico, in cui i due dirigenti lavoravano in stretta collaborazione, gli arresti si contavano a decine e altrettante erano le consorterie criminali smantellate. Il questore di Ragusa, Marco Giambra, ha ricordato il collega scomparso, dicendo di non averlo conosciuto personalmente, ma mettendo in risalto le sue doti di abile investigatore e la sua professionalità, di cui spesso, nel corso della sua carriera, ha sentito parlare.