“La ricostituzione della Provincia rappresenta un’opportunità unica per affrontare insieme le sfide e valorizzare le potenzialità di ogni singolo Comune. Lavoreremo uniti, ascoltando le esigenze di tutti, per il bene della nostra amata provincia”. Lo ha detto la neopresidente della provincia Maria Rita Schembari appena dopo la sua elezione alla guida del palazzo di viale del Fante.
Il Comitato per la Difesa e lo Sviluppo dell’aeroporto degli Iblei, nell’augurare un buon lavoro alla presidente della provincia – che è anche sindaco di Comiso e tra i soci della Sac – ricorda che c’è una struttura che insiste nel suo comune e che unisce per importanza strategica proprio “ogni singolo Comune della provincia”. È l’aeroporto Pio La Torre, che ha subito una flessione del 14% dei passeggeri dal 2023 al 2024 e che con misure “tappabuchi”, senza visione, marketing territoriale e accordi con compagnie aeree credibili e forti, non sarà mai in grado di sopravvivere. Nel frattempo l’aeroporto Catania cresce e per “ingordigia” va anche in “overbooking”, cioè non è in grado di offrire servizi adeguati ai viaggiatori in arrivo.
Della lenta agonia dello scalo ragusano, per cui sono stati spesi milioni di soldi pubblici, soffrono tutti i 12 Comuni di cui è formata la provincia. Ogni singolo Comune, per usare le parole della presidente.
I risultati di questo calo si sono visti in questi primi ponti di primavera a “scalo ridotto”. Le strutture alberghiere non hanno certo registrato il sold out di qualche anno fa, i ristoratori non hanno potuto accogliere i turisti stranieri e mostrare loro le bontà di questo angolo di Sicilia che qualcuno vorrebbe – così pare finora – rinchiudere in una gabbia. Giusto per fare qualche esempio.
Ragusa, il suo barocco, il suo mare e la sua gente meritano un aeroporto che funzioni e non un’opportunità mancata e una sfida persa.