Le nuove frontiere del turismo spingono a mettere ulteriormente in rilievo i prodotti di nicchia di cui, attraverso un trasferimento generazionale di saperi, l’area iblea è naturalmente ricca senza dimenticare la necessità di predisporre una rete che possa coinvolgere i giovani a intraprendere percorsi tali da garantire l’adozione di buone pratiche legate al turismo esperienziale, al buon cibo e all’ecosostenibilità. Sono stati questi i temi forti sviluppati ieri pomeriggio nel corso dell’assemblea elettiva dei settori panificatori e dolciari, ristoratori, balneari, turismo e commercio della Cna territoriale di Ragusa che ha puntato i riflettori su “Un nuovo modo di viaggiare e vivere il territorio”. Ad essere eletti Vincenzo Asta presidente dei panificatori e Andrea Giannone portavoce dei dolciari. Federica Muriana, invece, è stata riconfermata presidente tra i ristoratori che avranno un delegato, Salvatore Cassarino. E, ancora, Marco Daparo riconfermato presidente dei balneari mentre per il turismo il nuovo presidente è Marco Giunta con portavoce per il commercio Francesco Occhipinti.
Ai lavori coordinati dal segretario territoriale Cna Ragusa, Carmelo Caccamo, che ha ricordato come la rappresentanza nel settore dell’artigianato, per l’associazione iblea, sia sempre più forte, sebbene ciò non tolga il fatto che emerga evidente la necessità di coinvolgere nuovi settori, hanno partecipato il presidente territoriale Cna Ragusa, Giuseppe Santocono, il responsabile territoriale Cna agroalimentare, Andrea Roccaro, mentre, online, erano collegati Tindaro Germanelli, responsabile regionale Cna agroalimentare, Cristiano Tomei, responsabile nazionale Cna balneari, e Francesca Petrini, presidente nazionale Cna agroalimentare. E’ stata posta la questione della formazione professionale, soprattutto per quanto riguarda i panificatori, ma anche quello della carenza di personale con riferimento soprattutto agli stabilimenti balneari, oltre che in altri ambiti operativi. Germanelli ha posto l’accento sulla grande opportunità legata al fatto che la Sicilia è stata individuata come Regione europea dell’enogastronomia per il 2025, circostanza che può spingere a rilanciare le aree interne, sempre più a corto dal punto di vista demografico, attraverso un percorso di valorizzazione dei propri prodotti. Su questo hanno insistito pure gli imprenditori che si sono innestati nel dibattito, sottolineando come all’area iblea non manchi nulla, sebbene il problema sia quello di fare conoscere ai visitatori le peculiarità e le suggestioni del territorio attraverso percorsi condivisi che, al momento, sono quelli che mancano di più. Invocata la necessità di fare rete, come ha messo in rilievo Petrini, che ha chiarito, tra l’altro, come il cibo rappresenti un grande attrattore per i turisti e per i visitatori in genere. E’ necessario, però, proporre un modello di accoglienza che rispetti i canoni dell’ecosostenibilità e che, in questa fase storica, riesca ad attirare sempre più l’attenzione. La Cna deve essere il facilitatore di queste sinergie. Tomei, dal canto proprio, si è soffermato sulla ripartenza del turismo dopo il periodo pandemico, chiarendo che si sta arrivando quasi ai livelli antecedenti alla fase dell’esplosione del virus. Anche Tomei ha rimarcato che la Sicilia deve potere contare su una speciale diversificazione contando sulle proprie caratteristiche, evitando quelle situazioni che rimangono individuali. Tomei, inoltre, ha tratteggiato quelle che sono le problematiche del mondo dei balneari, spiegando che proseguono le trattative con la commissione europea per cercare soluzioni soddisfacenti per il comparto, anche se non è semplice.
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