Sono sforzi importanti quelli che la Cna ha portato avanti in questi ultimi anni per ridare slancio al settore delle costruzioni. Un settore sempre più alle prese con una serie di anomalie che hanno reso l’azione delle imprese assolutamente incerta. Ma l’impegno è quello di sollecitare i governi, regionale e nazionale, a garantire risposte all’altezza della situazione. E’ quanto emerso nel corso dell’assemblea elettiva del settore delle costruzioni promossa dalla Cna territoriale di Ragusa che si è prefissata di dare voce a chi innova e costruisce nel quotidiano. L’occasione è stata utile per l’elezione dei nuovi presidenti di mestiere dell’intero comparto. Si tratta di Massimo Donzello per Cna edilizia, Giuseppe Faro riconfermato ai lapidei, Giovanni Ruta riconfermato presidente Cna impiantisti termoidraulici; e, ancora, Carmelo Basile riconfermato al vertice di Cna impiantisti elettrici. Confermati a coordinare i mestieri Giorgio Stracquadanio per l’edilizia, Andrea Di Stefano per i lapidei e Mario Brullo per gli impiantisti. Sono intervenuti Maurizio Merlino, responsabile Cna edilizia-installazione impianti; Riccardo Masini, responsabile nazionale Cna edilizia; e, in collegamento online, Diego Prati, responsabile nazionale Cna installazione e impianti. A coordinare i lavori il segretario territoriale Carmelo Caccamo mentre il presidente territoriale Giuseppe Santocono ha chiarito come il comparto sia stato attraversato, in questi ultimi anni, da numerose fibrillazioni che ne hanno minato il rendimento sotto ogni punto di vista.
La Cna, come hanno spiegato i rappresentanti nazionali, ha puntato i riflettori sui bonus che, nati come intuizione portata avanti da alcuni esponenti della stessa associazione di categoria, hanno in qualche modo assolto al proprio compito, anche e soprattutto sul fronte della riqualificazione energetica, riuscendo a fornire risposte a un ambito che aveva bisogno di sostegno. Con l’introduzione della cessione del credito, sono stati attuati progetti ad hoc per cercare di contenere le difficoltà allora insorgenti e che hanno garantito dei lenitivi anche se non tutte le imprese, per forza di cose essendo libere di muoversi sul mercato, hanno scelto quella strada. In questo senso la Cna si è impegnata a tutti i livelli per garantire delle risposte che potessero essere all’altezza della situazione anche se non sempre queste ultime sono arrivate, determinando uno stato di limbo che ha creato non poche fasi di ambasce e indecisioni. Sono poi state analizzate specifiche questioni di carattere tecnico nei vari ambiti di un settore che si sta aprendo sempre di più alle innovazioni e che sarà chiamato a qualificarsi di continuo per potere affrontare i prossimi anni cercando di garantire dei riscontri di un certo tipo come imposto da una serie di esigenze sempre più in crescita.