Venerdì 16 maggio la Diocesi di Ragusa celebra il Giubileo dei responsabili dell’istruzione e della formazione. Nello stile del pellegrinaggio, la celebrazione del Giubileo dei responsabili dell’istruzione e della formazione inizierà alle ore 18,30 da piazza Cappuccini per raggiungere la Cattedrale attraverso via Traspontino, Ponte Vecchio, via A. Maiorana, via M. Coffa fino alla Cattedrale in Piazza San Giovanni Battista, dove sarà celebrata la santa messa, presieduta dal Vescovo monsignor Giuseppe La Placa.
Il Vescovo ha indirizzato una lettera a quanti a vario titolo operano nella scuola, nell’università e nella formazione professionale richiamando le parole di Papa Francesco che nella bolla “Spes non confundit” di indizione del Giubileo ordinario del 2025, ha invitato ad essere “pellegrini di speranza”, in l’attenzione particolare per coloro che rappresentano la speranza: i giovani. «Essi, purtroppo, vedono spesso crollare i loro sogni. Non possiamo deluderli: sul loro entusiasmo si fonda l’avvenire. È bello vederli sprigionare energie, ad esempio quando si rimboccano le maniche e si impegnano volontariamente nelle situazioni di calamità e di disagio sociale. Ma è triste vedere giovani privi di speranza; d’altronde, quando il futuro è incerto e impermeabile ai sogni, quando lo studio non offre sbocchi e la mancanza di un lavoro o di un’occupazione sufficientemente stabile rischiano di azzerare i desideri, è inevitabile che il presente sia vissuto nella malinconia e nella noia (…) Per questo il Giubileo sia nella Chiesa occasione di slancio nei loro confronti: con una rinnovata passione prendiamoci cura dei ragazzi, degli studenti, dei fidanzati, delle giovani generazioni! Vicinanza ai giovani, gioia e speranza della Chiesa e del mondo!» (Snc, 12)
Il Giubileo dell’Anno, Santo che s’intreccia con il Giubileo diocesano per i 75 anni di fondazione della Diocesi di Ragusa, dà la possibilità di riflettere sulla nostra esistenza in vista di un rinnovamento personale e comunitario. Il Giubileo è «per tutti occasione di rianimare la speranza».
Il Vescovo ha voluto coinvolgere tutti coloro che a qualsiasi titolo operano nel mondo dell’istruzione, dai livelli di base a quelli universitari, nella consapevolezza che la loro è una missione delicata che chiede sapienza, saggezza, generosità, empatia, un cuore capace di voler il bene e di accogliere le famiglie e gli studenti. «L’approfondimento culturale e scientifico, – scrive il Vescovo – la trasmissione del sapere, delle abilità e delle competenze nei diversi ambiti formativi, l’attenzione amorevole alla crescita degli studenti prepara la società del futuro: quanta responsabilità esige la vostra missione che chiama ciascuno ad essere seminatore di speranza.