Il cuore dei comisani è tornato a riabbracciare Maria Santissima Addolorata. Evidenziando come la devozione e l’affetto non conoscano confini. Ieri pomeriggio queste peculiarità distintive sono tornate a manifestarsi nel contesto di un rito di grande valenza e suggestione per l’intera comunità di Comiso. Dopo la solenne celebrazione eucaristica, il fercolo che ospita il settecentesco simulacro della Madonna, messo in rilievo dal magnifico baldacchino dorato, si è mosso lungo la navata centrale della chiesa Madre sino all’uscita sul sagrato salutata da grida di giubilo ed effetti speciali, in particolare uno spettacolo di colori sulla facciata della chiesa. Da qui il baldacchino è andato avanti lungo il proprio percorso, tra due ali di folla, sostenuto dai portatori che hanno espresso la propria devozione gridando a ripetizione “Viva Maria Addolorata”.
Il simulacro ha poi raggiunto piazza Fonte Diana, stracolma di fedeli, dove il coro di voci bianche ha cantato l’inno composto da monsignor Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti nel 1910, lo stesso inno che esalta l’accorato “Salve alla Madre” di tutti i devoti presenti. Gli studenti della scuola primaria, posizionati sul palco, hanno poi salutato il simulacro dell’Addolorata con un lancio di palloncini bianchi e azzurri a cui è seguito il tradizionale sventolio dei fazzoletti bianchi. Subito dopo, lo scoppio di una pioggia di quadratini di carta colorati, che sono calati come una pioggia sui fedeli in attesa, ha dato inizio alla lunga processione che ha interessato le vie principali della città. L’arciprete parroco, il sacerdote Fabio Stracquadaini, il vicepresidente del comitato dei festeggiamenti, Giorgio Iapichella, con il segretario Dario Brafa e con il tesoriere Peppino Arezzo, unitamente ai rappresentanti della Giunta municipale, in testa il vicesindaco Giuseppe Alfano, unitamente al presidente del civico consesso, Manuela Pepi, assieme alle autorità religiose, civili e militari, hanno preceduto il passaggio del fercolo che è stato salutato con estremo fervore dagli stessi cittadini che hanno così rinnovato il proprio patto di devozione nei confronti dell’Addolorata.
I fiori innumerevoli che sono piovuti da tutti i balconi, l’agitare dei bianchi fazzoletti dei bambini dell’Inno, lo scampanio, il tuonare delle bombe, assieme all’esecuzione della storica marcia delle bande musicali e ai “Viva Maria Addolorata” entusiastici con cui è stato accolto il bel simulacro, soprattutto nel suo primo apparire, tra i fedeli in piazza, hanno avuto una evidenza straordinaria, fornendo a chi assiste una sensazione di grande entusiasmo. In serata, poi, all’arrivo della processione in piazza Fonte Diana, il canto dell’Inno eseguito da tutti coloro che hanno avuto modo di eseguirlo negli anni precedenti, anche da bambini. Quindi, il rientro in chiesa del simulacro intorno a mezzanotte con l’accoglienza dei bambini dell’Inno e del coro parrocchiale. Il grandioso spettacolo pirotecnico della ditta FaSiMa visibile da via Giovanni Pascoli, angolo via Carlo Alberto Dalla Chiesa, ha chiuso la giornata di festa.
Oggi, intanto, comincia l’ottavario. Ogni giorno, alle 18,30 la recita del Rosario e la coroncina del mese di maggio. Alle 19 la celebrazione eucaristica. Stasera, alle 21, in piazza Fonte Diana, la compagnia teatrale “Il teatro del Pero” di Comiso porterà in scena Fiat voluntas dei, commedia brillante in due atti di Giuseppe Macrì, regia di Giuseppe Ferlito. Mercoledì 21 maggio ci sarà, alle 19,45, la catechesi sul tema “La rivelazione della preghiera nella pienezza dei tempi” tenuta dall’arciprete parroco, il sacerdote Fabio Stracquadaini.
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