Che meraviglia gli effetti speciali della fase conclusiva della festa. Ma anche le suggestioni fantasmagoriche durante la processione, come nel caso dei fuochi pirotecnici al Giardino ibleo. Per non parlare del videomapping immersivo, a trecentosessanta gradi, che ha coinvolto i palazzi barocchi oltre al prospetto del duomo. E quindi il piromusicale, in grado di suscitare sensazioni fenomenali, come sempre. La “festa ranni”, come da tradizione, si è conclusa oggi dopo mezzanotte. San Giorgio ha chiamato, il popolo dei devoti ha risposto. E tutto ciò ha costituito la prova più evidente di quanto la città di Ragusa sia legata al proprio glorioso patrono. Eccezionale il numero di presenze. Il tutto condito, nel finale, prima del rientro dei simulacri, quello del santo cavaliere e dell’Arca santa all’interno del duomo, dalle invenzioni piromusicali create dalla ditta Fratelli Vaccalluzzo di Belpasso per non parlare dello spettacolare videomapping curato dalla ditta Playart Multimedia di Pompei. I presenti si sono prodotti in un lunghissimo applauso finale a sottolineare la riuscita di questo speciale momento (foto Salvo Bracchitta).
Altre, poi, le novità che hanno caratterizzato l’edizione 2025 dei solenni festeggiamenti. Elementi tradizionali ma innovativi rispetto al passato che hanno messo in rilievo come questo evento religioso stia ormai facendo registrare un grado di attenzione molto particolare in ambito provinciale e regionale. Sono state decine le migliaia di fedeli e di ferventi sostenitori del santo martire, provenienti da ogni dove, che non hanno voluto mancare all’appuntamento clou delle celebrazioni. La città antica di Ragusa ieri, per tutta la giornata, è stata letteralmente invasa da un fiume di persone. Più di 60mila, secondo le stime degli organizzatori. Ancora una volta, una presenza oltre ogni più rosea previsione. E’ stato il vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, ieri pomeriggio, a presiedere la santa messa solenne concelebrata alla presenza del parroco del duomo, don Giuseppe Antoci, e di altri sacerdoti. Mons. La Placa, durante la funzione tenutasi alla presenza delle massime autorità civili e militari (c’era anche il sindaco di Castelmola, Antonino Orlando Russo, per animare una sorta di gemellaggio visto che il megalomartire è patrono anche del Comune messinese), ha tenuto a ricordare le peculiarità del santo cavaliere e quanto la sua figura, ancora oggi, sia parecchio attuale. “Non dimentichiamoci – ha sottolineato il presule – che San Giorgio ha vissuto il Vangelo con coerenza anche quando si andava controcorrente. Un soldato che non ha avuto alcun ripensamento nel momento in cui è stato chiamato a difendere la propria fede”. E richiamando i cristiani, ha esortato a dire “no alle apparenze e alle esteriorità” e ha invocato ad avere “un cuore docile e coraggioso”. E poi parlando dei problemi che attanagliano i giorni nostri, mons. La Placa ha detto: “No alla pace apparente e fragile, come spesso il mondo promette e non mantiene. Dobbiamo essere tutti i giorni uomini e donne di pace. Che non si compie certo con le armi della violenza e della prepotenza, bensì con la forza mite del Vangelo”.
Subito dopo, l’uscita dal duomo del simulacro di San Giorgio e dell’Arca Santa è stata salutata da una vera e propria ovazione da parte della gente che ha gremito la piazza sottostante. E’ stato il momento dei “botti” d’apertura della solenne processione che sono serviti a trasmettere il segnale di festa all’intera città. Non sono mancati momenti scenograficamente suggestivi. Il corteo religioso snodatosi successivamente ha visto la presenza del parroco del duomo, di numerosi sacerdoti e dei vertici locali delle autorità civili e militari. Più volte, durante la processione, intonato dai portatori, con indosso le classiche magliette bianche e rosse che riprendono i colori caratteristici associati alla festa di San Giorgio, è risuonato il grido “Truonu viva”, enunciazione tesa ad esaltare tutta la passione nutrita dai devoti nei confronti del santo cavaliere. Tra i momenti più suggestivi, la sosta alla chiesa delle Anime sante del Purgatorio, in piazza Repubblica, per la salita e la discesa da una ripida scalinata, sosta caratterizzata dalla recita dei Vespri. Lungo tutto il tracciato della processione, numerosi i fedeli che, dai balconi delle proprie abitazioni, soprattutto in corso XXV Aprile ma anche altrove, hanno omaggiato il santo martire, come tradizione vuole, con il lancio di petali di rose. Quindi l’atto semiconclusivo, con i fuochi artificiali, anche quest’anno, al Giardino ibleo, curati dalla pluripremiata ditta Zio Piro di Gianni Vaccalluzzo da Belpasso. Nel finale il piromusicale.
“Le decine di migliaia di presenze che è stato possibile registrare nel corso di questa settimana, e soprattutto nella giornata di venerdì, di sabato e di ieri – dicono i componenti del comitato dei festeggiamenti – testimoniano come la tradizione celebrativa dedicata al santo cavaliere continui a riscuotere grande interesse da parte di fedeli e visitatori. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto, gli enti pubblici e privati, i rappresentanti politici, gli sponsor e le forze dell’ordine. Senza dimenticare tutti i cittadini che, con le loro offerte, hanno contribuito alla buona riuscita della festa. Tra i ringraziamenti anche quelli nei confronti di chi ha curato la splendida illuminazione artistica per le vie di Ibla e di piazza Duomo e, naturalmente, chi si è occupato dei fuochi pirotecnici e dei fuochi piromusicali. Grazie anche ai corpi bandistici San Giorgio Città di Ragusa e Vito Cutello di Chiaramonte Gulfi e alla ditta Promo Service”. L’estrazione della lotteria locale sarà effettuata il 7 giugno alle 19,30 nella sagrestia del duomo di San Giorgio.
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