“Le disposizioni volte a consentire la conferma del supplente su posto di sostegno per favorire la continuità didattica, fortemente criticate in più occasioni dalla Cisl Scuola, scaturiscono da una successione di atti normativi aventi origine dalla legge 107/2015, cui fece seguito nel 2017 un decreto legislativo, successivamente modificato in alcune parti dal decreto-legge 21 maggio 2024. n. 71 (convertito dalla legge 29 luglio 2024, n. 106)”.
E’ quanto sottolinea il segretario generale della Cisl Scuola Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro (nella foto), affrontando un argomento molto delicato. “L’ultimo atto, il Dm 26.2.2925, n.32 – spiega ancora – è quello che dà attuazione a quanto stabilisce il Dl 71/2024, attraverso modalità che sono illustrate da una specifica nota a firma del capo dipartimento per il sistema educativo e di istruzione del Mim. E’ opportuno chiarire che l’ufficio sindacale-legale della Cisl Scuola nazionale ha predisposto sull’argomento una scheda di lettura nella quale, oltre alle valutazioni politiche e a una più dettagliata ricostruzione dell’excursus normativo sinteticamente descritto, vengono illustrati i punti salienti del Dm 32 e le conseguenti indicazioni contenute nella nota del capo dipartimento istruzione, che costituiscono un punto di riferimento essenziale per quanti sono interessati e coinvolti, a diverso titolo (docenti, dirigenti, famiglie degli alunni), nella complessa procedura da seguire per dare attuazione alle disposizioni sulla possibile conferma dei supplenti”.
Sanzaro comunica, altresì, che proprio per dirimere ogni possibile dubbio e favorire una corretta applicazione di quanto previsto dalle norme, al di là delle riserve più volte manifestate a tal riguardo, la Cisl Scuola ha chiesto un incontro urgente al capo dipartimento istruzione del Mim, anche perché sollecitata dalle numerose richieste di chiarimento che stanno pervenendo in questi giorni da parte di docenti potenzialmente coinvolti nella procedura. “Siamo stati sempre prudenti rispetto a questo che è un tema molto serio e che certamente ha trovato una soluzione che secondo noi è sbagliata e che è stata criticata anche dai vari livelli della nostra federazione sindacale – conclude il segretario Sanzaro – abbiamo chiesto anche l’incontro proprio per chiarire i lati non ben definiti di questa vicenda. Siamo convinti, però, che la continuità didattica e la stabilità del posto di lavoro non si ricerchino in questo modo. Probabilmente, occorrono una retribuzione più adeguata e un ruolo più significativo e, soprattutto, una maggiore immissione in ruolo. Così, probabilmente, si ottiene una maggiore stabilità e una maggiore intesa con le famiglie e con i ragazzi”.