La devastazione ambientale delle coste iblee, con particolare riferimento alla fascia trasformata, al centro della trasmissione di questa mattina di UnoMattina Estate su Rai 1. Anche il Giornale Ibleo è stato citato, con riferimento alle minacce ricevute dall’ambientalista Riccardo Zingaro. In particolare, il giornalista e scrittore vittoriese Giuseppe Bascietto ha lanciato un accorato appello riguardo alla grave situazione ambientale che affligge la Sicilia Sud-Orientale e soprattutto la zona tra Vittoria e Marina di Acate, nel Ragusano: da una parte gli alti costi di smaltimento di plastica e fratta avvinghiata con spago e fili di nylon, dall’altra la terribile abitudine di disfarsi di questi rifiuti dandogli fuoco o interrando il tutto.
Va precisato, poi, che in Sicilia non esisteun centro di smaltimento e recupero dello scarto, della fratta, in grado di trattare il rifiuto. In quello di Contrada Perciata, a Vittoria, la fratta va portata già libera da ogni altro residuo.Non solo. I produttori non hanno i mezzi idonei per caricare questo genere rifiuti sui camion.
Bascietto ha sottolineato come le organizzazioni criminali riescano poi a trovare terreno fertile in questo “vuoto”, facendo accordi con chi poi a pagamento trasporta illegalmente il rifiuto speciale per poi bruciarlo. Per il giornalista e scrittore vittoriese è quindi indispensabile dare vita a centri di stoccaggio gestiti da aziende la cui certificazione antimafia è comprovata dalle Prefetture e dal Ministero dell’Interno.
Nel corso del segmento intitolato “Il paradiso che va in fumo”, Bascietto ha denunciato lo smaltimento illecito dei rifiuti, evidenziando come questa pratica stia compromettendo un territorio di straordinaria bellezza e valore agricolo. In ballo non c’è solo la tutela dell’ambiente e delle falde acquifere ma anche della salute pubblica di residenti e dei villeggianti, ‘avvelenati’ dalle fumarole.
In collegamento daMarina di Acate, la giornalista Cristina Conforti ha poi intervistato l’ambientalista Riccardo Zingaro, il quale ha sottolineato l’urgenza di interventi concreti per fermare le attività illecite e proteggere l’ambiente locale. A fare da sfondo al collegamento, veri e proprie montagne di rifiuti composte soprattutto da materiale di scarto delle serre e fratta. “Questo fenomeno – ha chiarito Zingaro accompagnato da altri volontari di Terre Pulite – riguarda ben 4 province e si sviluppa da Licata a Marina di Acate. Noi lo denunciamo da tempo e siamo stati, negli anni, anche minacciati più volte”.
“La questione delle Ecomafie – precisano poi i volontari di Terre Pulite – non deve e non può diventare un alibi per politici e ‘inquinatori seriali’ (conosciuti e ben noti). Il problema è culturale e coinvolge tutti: italiani e stranieri, imprenditori e operai. Le Istituzioni devono guidare questo cambiamento, sensibilizzando e sostenendo chi, come noi di Terre Pulite, cerca di fare la propria parte. Il disastro ambientale che stiamo vivendo è innanzitutto il risultato di comportamenti incivili e irresponsabili dei singoli ma altresì frutto di una politica asservita a poteri economici su cui proliferano anche le Ecomafie”.