Sono 22 gli indagati nell’inchiesta sugli appalti nella sanità siciliana messa a segno dalla Procura di Palermo e dalla Guardia di Finanza. Figura chiave dell’ultimo capitolo dell’indagine sulle presunte gare truccate nella sanità siciliana è Antonino Maria Sciacchitano detto «Ninni», commercialista, componente del collegio sindacale dell’ospedale Civico e dell’Asp di Palermo, consulente dell’Asp di Caltanissetta per le problematiche contabili, presidente di valutazione dei manager della sanità pubblica. Proprio presso il suo studio, nelle settimane scorse, nel corso di una perquisizione, sono stati trovati 44mila euro in contanti oltre a 3mila euro scoperti durante una perquisizione personale.
Altri personaggi importanti dell’indagine sono l’imprenditore Giovanni Cino, vicinissimo a Sciacchitano, e il campano Catello Cacace. A Sciacchitano e Cacace il gip ha dato i domiciliari. Cino ha l’obbligo di dimora. Tra gli indagati anche l’imprenditore ragusano Saretto Sortino a cui è stata applicata la misura della sospensione dell’attività per un anno e l’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo gli inquirenti, le gare sarebbero state gestite illecitamente da una struttura piramidale che al suo apice vedeva proprio Sciacchitano, per l’accusa» in grado di coagulare intorno a sé faccendieri, funzionari pubblici e imprenditori scelti perchè in grado di assicurare la miglior sintesi possibile fra istanze dell’imprenditoria e velleità di carrierismo e arricchimento illecito di pubblici dipendenti infedeli».