“L’89% delle imprese italiane che esportano all’estero sono micro, piccole e medie imprese. Quasi 9 imprese su 10, quindi, vendono il Made in Italy nel mondo. Imprese che, in questa fase storica, stanno affrontando, oltre a quelle consuete, difficoltà enormi, perché bisogna fare i conti con una situazione geopolitica tormentata dalle guerre. Infatti, era dal 1945, dalla conclusione della Seconda guerra mondiale, che non contavamo un numero tale di Paesi in guerra. La nostra direzione nazionale, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina, assunse una decisione forte come prima delibera del mio mandato: ripudiare la guerra e lo diciamo anche oggi con ancora maggiore forza. Perché la guerra, oltre a portare lutti, determina incertezza, disorientamento e incapacità di programmazione per i nostri associati. E tutto questo pregiudica la crescita” (nella foto sopra da sinistra Caccamo, Roccuzzo e Santocono).
Lo ha detto questa mattina il presidente nazionale della Cna, Dario Costantini (nella foto sopra), intervenendo al farmuseum del castello di Donnafugata dove si è tenuta l’assemblea territoriale di Cna Ragusa. “Sento sempre dire – ha aggiunto Costantini – che bisogna coinvolgere i giovani, che bisogna insegnare ai giovani che sporcarsi le mani con un mestiere è comunque sintomo di dignità. Bene, dalla prossima stagione scolastica, dopo avere stipulato un protocollo con il ministero, la Cna entrerà nelle scuole superiori per spiegare dal vivo ai giovani che con le mani si può costruire qualcosa di importante, nel settore artigiano, per il proprio futuro, qualcosa che dà gratificazione economica e non solo. Il tema vero, per il nostro Paese, in questo momento storico, diventa trovare le occasioni che consentano ai giovani di scommettere su professioni che fino a qualche anno si riteneva potessero andare perdute per sempre. E’ un paradigma che cercheremo di capovolgere”.
L’assemblea territoriale della Cna di Ragusa è stata caratterizzata dall’elezione del nuovo presidente che subentra a Giuseppe Santocono. Si tratta del chiaramontano Giampaolo Roccuzzo, 43 anni, sposato, 2 figli, imprenditore nel settore dell’autoriparazione, già per quattro anni presidente regionale dei Giovani imprenditori dove si è fatto notare per le proprie qualità. Roccuzzo è stato votato all’unanimità durante lo svolgimento degli adempimenti statutari che, tra l’altro, hanno consentito di completare la votazione di tutti i nuovi quadri dirigenti, dalla presidenza alla direzione, oltre al collegio dei revisori, per non parlare della nomina dei delegati alle assemblee regionale e nazionale. “E’ una sfida importante che assumo con la consapevolezza di dovere fare bene – ha affermato Roccuzzo – sapendo che sono numerose le criticità che siamo chiamati a risolvere per favorire la crescita e lo sviluppo della nostra provincia. Ringrazio il presidente Santocono per il lavoro svolto durante questi 10 anni di mandato e cercheremo di proseguire l’azione da lui portata avanti, migliorandola, se possibile, ulteriormente. Sono, del resto, sostenuto da una struttura dai grandi numeri, con funzionari di prim’ordine, che agevoleranno la mia azione”. I lavori dell’assemblea, alla presenza delle autorità locali, avevano preso il via con la relazione del segretario territoriale, Carmelo Caccamo. “Serve urgentemente – aveva detto, rivolgendosi tra l’altro ai numerosi rappresentanti istituzionali presenti – una lettura esatta del territorio per accompagnare le piccole imprese verso lo sviluppo e l’innovazione. A fine anno, avevamo trattato un tema cruciale, il ricambio generazionale e la carenza di manodopera. Dopo sei mesi, viviamo ancora più forte la stessa problematica. Il nostro compito con la politica, dunque, è porre problemi e proporre soluzioni”. Caccamo è stato rieletto, in qualità di segretario territoriale, per i prossimi quattro anni.
Nel suo intervento, il presidente regionale Nello Battiato, accompagnato dal segretario regionale Piero Giglione (c’era anche il vicepresidente nazionale Giuseppe Cascone), mettendo in rilievo la grande azione di stimolo per il territorio da parte della Cna territoriale Ragusa che può contare su oltre 3500 imprese associate e sull’iscrizione di 2500 pensionati, facendola dunque diventare una grande forza sociale dell’area iblea, ha parlato dei nodi che ancora oggi impediscono alla Sicilia di spiccare il volo dal punto di vista economico. E tutto questo nonostante gli impegni che la Cna ha cercato di portare avanti, raggiungendo traguardi anche considerevoli che, però, al momento ancora non bastano perché si possa cantare vittoria. D’impatto, poi, la relazione del presidente uscente Cna territoriale Ragusa, Giuseppe Santocono, che ha fatto un excursus dei dieci anni e mezzo vissuti alla guida dell’associazione di categoria. “Abbiamo la necessità – ha spiegato Santocono (nella foto sotto) – di una cabina di regia. Lo abbiamo chiesto più volte. Lo diciamo pure in questa occasione. Dalle infrastrutture alle agevolazioni per le imprese, il panorama è frastagliato. C’è la necessità di parlare tutti la stessa lingua. Siamo un territorio piccolo, dal punto di vista della superficie, ma grande per la capacità che abbiamo di investire sulle prerogative presenti in più fronti e di fare risaltare le nostre eccellenze, quali esse siano. Oggi si parla di dazi, di complicazioni normative, invece di semplificazione. Ecco, rischiamo un ritorno al passato quando, invece, occorrerebbe guardare avanti e provare a trovare le giuste soluzioni per la crescita. La nostra ragusanità non può essere svenduta e abbiamo bisogno di tutti affinché questo non succeda più. Le priorità del territorio le conosciamo tutti. Dobbiamo, adesso, metterci a operare con una lena nuova e differente dal solito, creando le sinergie che ci potranno favorire nelle fasi di crescita”.
La giornata è stata anche caratterizzata da alcuni momenti protocollari, con la consegna di una targa di riconoscimento da parte della Cna ai vari rappresentanti istituzionali presenti mentre degli attestati sono stati consegnati dai vertici territoriali ai vari responsabili delle articolazioni di mestiere eletti durante le varie assemblee che si sono caratterizzate nel corso della lunga stagione assembleare territoriale degli ultimi due mesi.
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